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Rosalia Messina Denaro arrestata nella casa di famiglia a Castelvetrano: il video del blitz

I carabinieri del Ros hanno arrestato Rosalia Messina Denaro di buon mattino nella storica abitazione di famiglia, in via Alberto Mario a Castelvetrano. Dove vivono la madre Lorenza e le altre sorelle Bice e Giovanna. Il video dei carabinieri descrive alcune fasi dell'operazione.

Rosetta, così come viene chiamata dai familiari, nei pizzini inviati al fratello latitante usava il nome in codice «Fragolone». Il pool coordinato dal procuratore Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido le contesta l’accusa di associazione mafiosa: "Per aver gestito la cassa della famiglia" ed essere stata "punto di riferimento della riservata catena dei pizzini del latitante", si legge nell'ordinanza firmata dal gip di Palermo Alfredo Montalto.

Rosalia è la mamma di Lorenza Guttadauro, avvocato, che assiste lo zio dal giorno del suo arresto. Per i magistrati per anni ha coperto la latitanza del fratello, ha tenuto la cassa della «famiglia» dalla quale il padrino trapanese attingeva per le sue spese ed ha gestito la rete di trasmissione dei «pizzini» che hanno consentito al capomafia di tenere i rapporti con i suoi e disporre delle questioni economiche e strategiche di cosa nostra. Insomma un ruolo di primo piano, un ruolo che si addice ad un capo, quello che si era conquistato nel tempo Rosalia Messina Denaro, prima delle quattro sorelle dell'ormai ex boss, arrestata con l’accusa di associazione mafiosa. Una donna d’onore, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, con suo peso specifico all’interno dell’organizzazione.

In certi momenti Rosalia sarebbe stata l’alter ego del fratello latitante per trent’anni. Ed è ascoltando le conversazioni di famiglia incrociate con un pizzino scoperto dai carabinieri che il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e l’aggiunto Paolo Guido hanno capito che Messina Denaro stava male e aveva bisogno di cure. Con il suo arresto l'indagine coordinata dalla procura di Palermo ha aggiunto un altro tassello alla complessa ricostruzione della lunghissima latitanza di Matteo Messina Denaro.

Chi è Rosetta Messina Denaro

Rosetta è moglie di Filippo Guttadauro, fratello del capomafia di Brancaccio, Giuseppe, in carcere al cosiddetto ergastolo bianco dopo aver scontato 14 anni per associazione mafiosa. È madre di Francesco, il nipote prediletto di Messina Denaro in cella per una condanna definitiva a 16 anni sempre per mafia. Un famiglia, quella dei Messina Denaro e con un unico comune denominatore, cosa nostra, a cominciare dal capostipite don Ciccio, il quale dopo otto anni di latitanza, trascorsi tra la zona di Calatafimi (Vincenzo Sinacori collaboratore di giustizia raccontò ai magistrati che per un certo periodo don Ciccio nel corso della sua latitanza fu ospite di un sacerdote di quella città) e il Belice. Don Ciccio venne trovato morto il 30 novembre del 1998. Fu trovato sul selciato di una strada di campagna, vestito di tutto punto e addosso un cappotto di astrakan. La moglie quando arrivò gridò che neppure da morto erano riusciti a prenderlo. Era stata una telefonata anonima giunta al centralino del commissariato di Castelvetrano ad avvertire la polizia che c’era un cadavere per strada.

Dei suoi 6 figli, a prendere le redini della “famiglia” fu Matteo, arrestato dopo 30 anni di latitanza. Nei guai anche Salvatore Messina Denaro, primogenito di casa, che per un periodo ne avrebbe preso il posto alla guida del mandamento di Castelvetrano. Salvatore Messina Denaro è stato di recente scarcerato per fine pena.

Ma in carcere si trova anche un'altra figlia, Patrizia, per anni «postina» dei messaggi del fratello, sconta una condanna a 16 anni. Pure detenuto è il marito Vincenzo Panicola. Ma a finire nei guai anche i mariti delle due figlie libere: Bice e Giovanna. Il consorte di Giovanna, Rosario Allegra, è morto in carcere nel 2019, quello di Bice, Gaspare Como, è ancora dietro le sbarre. Oggi infine è toccato alla primogenita: Rosetta.

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