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La Dinasty dei Messina Denaro tra arresti e latitanze, ora in carcere è finita Rosalia

Anna Patrizia Messina Denaro

Pur se sepolti dagli ergastoli e da centinaia di anni di carcere, indagati da sempre e per questo costretti a una maniacale cautela, non hanno mai abiurato la «fede» mafiosa. Una Dinasty criminale quella dei Messina Denaro, storica famiglia mafiosa di Castelvetrano, che oggi con l’arresto di Rosalia, detta Rosetta, sorella dell’ex latitante Matteo, perde un altro pezzo. In principio fu don Ciccio, boss indiscusso del mandamento, morto in latitanza. Il suo corpo, pronto per la sepoltura, fu trovato il 30 novembre del 1998 per strada dopo una chiamata anonima alla polizia.

Don Ciccio aveva quattro figlie femmine e due maschi. Dei maschi, l’erede designato al vertice della famiglia, Matteo, è stato catturato il 16 gennaio dopo una caccia lunga 30 anni. L’altro, Salvatore, il primogenito, scarcerato nel 2006 dopo avere scontato una condanna per mafia, è stato riarrestato con le stesse accuse nel 2010. Non è andata meglio alle figlie femmine e al resto della famiglia: sono in carcere Patrizia, condannata in via definitiva a 16 anni per associazione mafiosa, e il marito Vincenzo Panicola. È morto in cella Rosario Allegra, marito di Giovanna, un'altra sorella di Matteo Messina Denaro, ed è detenuto al 41 bis Gaspare Como, marito di Bice, un'altra sorella ancora. Oggi è toccato a Rosetta.

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