Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Blitz di mafia nel Trapanese, scarcerato un altro degli indagati: era accusato di favoreggiamento a cosa nostra

Nei confronti di Andrea Maurizio Buzzitta sono venuti meno i gravi indizi di colpevolezza ed è tornato in libertà

Il tribunale di Palermo

Nei confronti di Andrea Maurizio Buzzitta sono venuti meno i gravi indizi di colpevolezza ed è tornato in libertà. A Buzzitta, che era rimasto coinvolto nell'operazione antimafia denominata Scialandro, condotta dalla Dia, dalla polizia e dai carabinieri di Trapani, il Tribunale della Libertà ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo che ha accolto l'istanza del legale dell'indagato, l'avvocato Alberto Mazzeo.

Andrea Maurizio Buzzitta era accusato di favoreggiamento a cosa nostra. Nei giorni scorsi era stato scarcerato anche Giuseppe Maranzano, 59 anni di Valderice. Il tribunale della Libertà di Palermo, anche in quella occasione, aveva accolto l’istanza presentata dall'avvocato Nino Sugamele, legale di Maranzano ed ha annullato l’ordinanza emessa dal gip, disponendo l’immediata scarcerazione dalla casa di reclusione Pagliarelli.

Indagate nell'operazione antimafia Scialandro erano ventuno persone. Tra gli arrestati l'ex vicesindaco di Custonaci, Carlo Guarano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Indagati, invece, a piede libero, l'ex sindaco Giuseppe Morfino, l'ex assessore Giovanni Battista Campo e un consigliere comunale di maggioranza in carica.

Le indagini hanno portato alla luce sinergie e rapporti opachi tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e le consorterie mafiose di Custonaci, Valderice e Trapani,  grazie ai quali queste ultime sarebbe riuscite a imporre all’ente locale i nominativi dei beneficiari di contributi solidaristici per far fronte alle condizioni di disagio economico post-pandemico, nonché a pilotare l’affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, anche per interposta persona, una delle quali aveva proceduto all’assunzione fittizia di un ergastolano allo scopo di consentirgli di beneficiare della semilibertà.

Caricamento commenti

Commenta la notizia