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Messina Denaro, secondo medico indagato: è Filippo Zerilli, oncologo di Trapani

Avrebbe eseguito l’esame del Dna necessario alle cure chemioterapiche. Perquisito lo studio. I carabinieri devono accertare se fosse a conoscenza delle generalità del paziente

L'oncologo trapanese Filippo Zerilli

L’oncologo trapanese Filippo Zerilli è indagato nell’inchiesta sulla rete dei favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Avrebbe eseguito l’esame del Dna necessario alle cure chemioterapiche a cui il padrino di Castelvetrano doveva sottoporsi.

Il paziente si era presentato al medico con i documenti di Andrea Bonafede, il geometra che gli avrebbe prestato l’identità e che, come Zerilli, è finito ora sotto inchiesta. Lo studio del medico sarebbe stato perquisito dai carabinieri che devono accertare se Zerilli fosse a conoscenza delle generalità del paziente.

Nella lista dei possibili fiancheggiatori era già finito anche un altro medico, Alfonso Tumbarello, 70 anni, medico di base di Campobello di Mazara, che aveva in cura sia il boss, alias Andrea Bonafede, sia il vero Bonafede.  Tumbarello è stato sospeso dalla loggia massonica «Grande Oriente d’Italia» di cui faceva parte. La conferma è arrivata con una nota del gran maestro Stefano Bisi che ha annunciato la sospensione del medico «a tempo indeterminato da ogni attività massonica».

L'Ordine dei medici di Trapani è pronto a intervenire. «Apprendo dalla stampa che alcuni colleghi iscritti all’Ordine dei medici di Trapani risulterebbero coinvolti - afferma il presidente dell’Ordine dei medici di Trapani, Vito Barraco - nell’inchiesta relativa all’arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Pur non avendo ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte delle Procure interessate, oggi stesso avvierò l’iter di accertamento di eventuali violazioni del codice deontologico da parte dei colleghi che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta giudiziaria». E aggiunge: «Farò partire le convocazioni per i medici che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta e da qui a dieci giorni sarò io stesso ad ascoltarli, così come previsto dal nostro regolamento nazionale. Una volta redatto il verbale di audizione, lo stesso verrà poi trasmesso al Consiglio di disciplina dell’Ordine che deciderà sull'avvio o meno di un eventuale procedimento disciplinare. Per i reati più gravi il Consiglio di disciplina può anche procedere alla sospensione immediata dall’Ordine dei medici».

Perquisizione nel reparto di oncologia dell'ospedale di Trapani

I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno perquisito il reparto di oncologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate alla ricerca del primo esame istologico effettuato da Matteo Messina Denaro, malato di tumore al colon. Gli inquirenti stanno valutando la posizione del primario, Filippo Zerilli, che il giorno della perquisizione (avvenuta ieri mattina) era assente per malattia. Anche le posizioni di altri medici sono all’attenzione degli investigatori che voglio comprendere se fossero a conoscenza della vera identità di Andrea Bonafede.

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