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Nei resti dell'aereo la verità sull'incidente a Birgi, sentito il pilota del secondo caccia

Le indagini sul terreno in cui è precipitato l'aereo militare non distante da Birgi

Sono state affidate ai carabinieri del Comando provinciale di Trapani le indagini relative alla caduta dell'Eurofighter avvenuta martedì sera e che ha provocato la morte del pilota, il capitano Fabio Antonio Altruda. Ieri gli investigatori hanno sentito ed analizzato quanto dichiarato dal pilota del secondo caccia che era in volo quella sera e che volava a pochi metri di distanza da quello precipitato al suolo. Le sue dichiarazioni sono importanti per capire quanto è realmente accaduto in quei secondi fatali.

Sentiti anche i militari di turno in quel momento alla torre di controllo del 37° Stormo. Si vuole capire se risponde al vero che il capitano Altruda non abbia lanciato alcun messaggio di allarme alla torre di controllo, nè il segnale automatico di espulsione del sedile eiettabile con cui entra automaticamente in funzione il Gps.

Le indagini e il recupero dei resti dell'aereo

Fonti dell'aeronautica fanno sapere che non è possibile al momento formulare alcuna ipotesi in merito alle cause dell’incidente: si sta procedendo con l’analisi dei dati e delle informazioni che gli inquirenti stanno raccogliendo ed acquisendo e che verranno ulteriormente perfezionate una volta a disposizione i resti del velivolo. Solo in quel momento si potrà stabilire probabilmente la dinamica dei fatti.

Sull’area dell’incidente, circoscritta e presidiata dalle forze dell’ordine, sono a lavoro squadre specializzate dei vigili del fuoco ed un team di specialisti dell’aeronautica militare per le operazioni di messa in sicurezza del sito e l’avvio delle attività di recupero dei resti del velivolo e delle previste attività di prevenzione e bonifica ambientale del terreno dove è precipitato l'aereo.

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