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L'incidente aereo di Birgi, il pilota dell'altro caccia: «Ero scosso, ma sono riuscito ad atterrare»

il luogo del ritrovamento dei resti del caccia Eurofighter

È rientrato alla base visibilmente scosso, ma l’obiettivo era atterrare in sicurezza. Ha tenuto i nervi saldi nonostante la tragedia, il pilota del secondo Eurofighter che si trovava in volo a pochi metri di distanza dal caccia di Fabio Altruda, che è precipitato mentre stava rientrando all’aeroporto di Birgi dopo una missione di addestramento con il suo collega.

Quest’ultimo è stato ascoltato dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani, i quali hanno anche sentito tutti i militari in turno in quel momento alla torre di controllo al 37esimo Stormo. Nelle prossime ore è prevista l’autopsia sul corpo del 33enne morto martedì scorso, originario di Caserta, mentre a breve una squadra specializzata del terzo stormo di Villafranca, in coordinamento con la Procura di Trapani, provvederà al recuperò dei rottami che verranno ricomposti per ricostruire con esattezza quanto accaduto.

Oltre all’inchiesta dei magistrati c'è infatti quella interna: «L'Aeronautica ha già istituito una commissione interna, che avrà il compito di indagare sull'accaduto perché è importante andare a fondo e far sì che fatti del genere non accadano più», spiega il colonnello Daniele Donati, comandante del 37esimo Stormo. Il pilota dell’altro Eurofighter, ancora più esperto del 33enne casertano e con qualche anno in più, «era stato insieme a Fabio per tutta la giornata del tragico incidente. Quando è atterrato era molto scosso, la sua priorità ovviamente è stata quella di portare in sicurezza a terra il suo velivolo», ricorda Donati, che precisa: «ovviamente stiamo collaborando con la Procura, alla quale abbiamo fornito con riservatezza tutte le nostre informazioni. In ogni caso, da quello finora ricostruito, fino al momento prima della tragedia non era stata rilevata alcuna anomalia o situazione particolare, la missione si era svolta nei pieni dettami delle normative». E ricorda ancora Fabio: «Come tutti gli altri piloti e personale del gruppo, lui resta e resterà per sempre nella grande famiglia dell’Aeronautica e continueremo a far sentire la nostra vicinanza ai suoi familiari».

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