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Voto di scambio a Petrosino, indagato il presidente del consiglio comunale

Ai domiciliari il consigliere comunale di maggioranza dell'Udc di Petrosino Michele Buffa, 47 anni. È in carcere, invece, il pregiudicato Marco Buffa, 50 anni, che già a settembre era tra i coinvolti nel blitz antimafia Hesperya, l’indagine che è stata il preludio alla cattura del 16 gennaio di Matteo Messina Denaro. Il loro arresto è arrivato nel corso di un'operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani i quali contestano loro il reato di voto di scambio politico mafioso.

In una prima fase gli investigatori pensavano che il consigliere comunale fosse una parte offesa, costretto a soddisfare richieste estorsive. Stamane invece Michele Buffa è stato arrestato e posto ai domiciliari, con l'accusa di essersi rivolto ad un pregiudicato mafioso per ottenere, in cambio di soldi, il sostegno elettorale.

Marco Buffa era già stato arrestato per diversi reati, dall’associazione mafiosa all'estorsione, si sarebbe occupato di gestire i bisogni dei detenuti per mafia e delle loro famiglie.

Voto di scambio politico mafioso, altri due indagati

In questa inchiesta ci sono altri due indagati. Uno dei due è l’attuale presidente del consiglio comunale di Petrosino, Aldo Caradonna. Ha ricevuto un avviso di garanzia ed è stato al centro di perquisizioni. Marco Buffa, secondo la Dda di Palermo che ha coordinato le indagini dei carabinieri di Trapani, si sarebbe prodigato a cercare voti a Michele Buffa, così da consentirgli l’elezione in consiglio comunale a Petrosino. I soldi corrisposti da Buffa, sarebbero stati utilizzati per finanziare cosa nostra.

I carabinieri hanno accertato che nell’aprile del 2022, nel corso delle comunali a Petrosino, si sarebbero svolti incontri tra Marco Buffa, condannato in primo grado per 416 bis, e alcuni candidati. Marco Buffa avrebbe svolto una vera e propria campagna elettorale (anche accompagnando il politico, porta a porta, nelle case popolari) in favore della lista poi risultata vincitrice, in cambio di denaro, della promessa di lavori socialmente, nonché dell’assunzione di amici nell’azienda dove lavorava il candidato sponsorizzato.

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