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Petrosino, il voto e le telefonate col boss: le intercettazioni che fanno tremare il Comune

Il Comune di Petrosino in un frame del video diffuso dai carabinieri

Non si è placato il terremoto politico/giudiziario che si è abbattuto su Petrosino e che ha portato all'arresto del consigliere comunale Michele Buffa (posto ai domiciliari), e alla notifica di un provvedimento di custodia cautelare in carcere per Marco Buffa (già condannato per mafia a 16 anni) entrambi accusati di voto di scambio politico-mafioso. L'attività investigativa è stata svolta dai carabinieri del comando provinciale coordinati dalla Dda di Palermo e arriva a compendio delle attività d'indagine effettuate nell'ambito dell'operazione antimafia Hesperia dello scorso 6 settembre. Il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, intanto, oggi ha disposto la sospensione di diritto dalla carica per il consigliere Buffa.

Tra gli indagati, ha ricevuto un avviso di garanzia (e i militari dell'arma hanno effettuato delle perquisizioni) anche il presidente del consiglio comunale Leonardo «Aldo» Caradonna. Il suo nome figura nelle intercettazioni da parte degli investigatori dei carabinieri.

Tra le 54 pagine firmate dal Gip, giudice Antonella Consiglio, emerge per esempio, che proprio il 12 giugno 2022, giorno delle elezioni a Petrosino, Marco Buffa ha telefonato a Caradonna, comunicando al politico che i propri familiari, la moglie e il suocero si trovavano al seggio e gli chiedevano se nella scheda elettorale avessero dovuto inserire il nome Leonardo, o Aldo.

Voto di scambio politico mafioso a Petrosino, le intercettazioni

Buffa: «...mio suocero sta andando a votare...mia moglie mi dice, se mette Caradonna lo stesso è?»
Caradonna: «...lo stesso è Cinzia, puoi mettere Caradonna, puoi mettere Aldo Caradonna, ha capito, come vuoi...». Alla fine i due si salutarono affettuasamente.
Buffa: «Ciao vita mia...».
Caradonna: «Ciao Marco mio, ciao compare...».
Marco Buffa: «Ciao core...»

Pochi minuti dopo la mezzanotte ancora i due si sentirono al telefono. «Proprio dal dialogo – scrive il Gip – emergeva che Buffa verosimilmente aveva stretto un accordo con Caradonna al quale l'associato mafioso ricordava i termini del patto, o comunque si comprendeva che lo stesso Caradonna fosse perfettamente consapevole dell'esistenza di un accordo tra Marco Buffa e Michele Buffa, in forza del quale il primo aveva svolto un vero e proprio lavoro per conseguire un risultato utile».
Buffa: «...non vorrei che ho fatto un lavoro, fatto inutilmente, perché minchia mi prende la testa, ci rimango male...».
Caradonna: «Ah».
Buffa: «Te lo giuro ci rimango male...».
Caradonna: «Speriamo di no...»

Il lunedì pomeriggio, il 13 giugno 2022, ancora Marco Buffa e Aldo Caradonna conversarono al telefono. Era in corso lo spoglio elettorale e Caradonna gli riferiva la situazione in quel momento.
Buffa: «Come siamo combinati Aldù?»
Caradonna: «È testa a testa in questo momento, tutti Marco ...in questo momento 742 Marcella Pellegrino, 723 Giacomo Anastasi, 677 Roberto Angileri, quindi 20 voti di differenza con Marcella abbiamo...»
Buffa: «Nenti ce la facciamo dai...»
Caradonna: «Ce la faccio...»
Buffa: «Ce la facciamo, ce la facciamo...»

Ieri lo stesso Caradonna ha fatto sapere che non si dimette da presidente del consiglio comunale. «Vista la situazione in cui sono stato coinvolto oggi mi sento in dovere di chiarire che ho prontamente risposto nelle sedi opportune e che resto a disposizione degli organi competenti per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti di cui si sta parlando. Chi ha la coscienza pulita può tenere alta la testa ed è quello che continuerò a fare». Poi rivolgendosi ai suoi elettori: «A rincuorarmi sono i tanti attestati di fiducia e affetto che continuano ad arrivare da parte di molti di voi; sapere che riponete questa fiducia nell’uomo che sono sarà una grande spinta».

E intanto stamane il gruppo Cambia Petrosino, rammaricato per quanto accaduto chiede dimissioni immediate di questa amministrazione e di questo consiglio comunale. «Ritenendo che stando così le cose, il risultato elettorale potrebbe essere stato viziato, condizionato, falsato rimarcando che non si tratta di problemi legati alla sfera personale, ma esclusivamente politica».

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