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Consigliere arrestato a Petrosino, il boss intercettato: «Mi ha cercato, gli ho portato i voti»

Voto di scambio politico mafioso a Petrosino, un frame del video diffuso dai carabinieri

Sebbene sapesse perfettamente chi fosse Marco Buffa, condannato a 16 anni per mafia e da lui denunciato per estorsione, «Michele Buffa (consigliere comunale dell'Udc a Petrosino, ndr) "ha stretto accordi elettorali delegandogli il compito di raccogliere voti in suo favore, dietro pattuiti compensi. Come quello di assumere una volta divenuto consigliere comunale, lavoratori dipendenti nella sua società cooperativa o di assumere lo stesso Buffa come addetto ai lavori socialmente utili per il comune».

Lo scrive il gip il quale, accogliendo la richiesta dei pm Piero Padova e Francesca Dessì, ha disposto il carcere per Marco Buffa e i domiciliari per Michele Buffa, eletto a giugno del 2022 al consiglio comunale di Petrosino. Entrambi sono accusati di voto di scambio politico-mafioso. L'indagine coinvolge anche il presidente del consiglio comunale di Petrosino, Aldo Caradonna.

Voto di scambio politico mafioso a Petrosino, le intercettazioni

In una delle varie intercettazioni captate dagli investigatori dei carabinieri Marco Buffa, al telefono con la moglie, le dice di trovarsi in compagnia dell'allora candidato sindaco Anastasi (Anastasi non è indagato), e parlando ancora con la moglie lo presenta come «il sindaco nuovo». Buffa: «Sono qua con il signor Anastasi, con il sindaco nuovo. Sto arrivando». Era il 24 aprile del 2022, nel pieno della campagna elettorale per le amministrative a Petrosino.

Insomma, per gli investigatori che stavano indagando, Marco Buffa era certo dell’esito di quelle elezioni. Sarebbe stato poi lo stesso Buffa a svelare la compravendita elettorale mentre conversava con Antonino Maltese, detto ‘manuzza’. Buffa gli dice di avere incontrato il candidato sindaco Anastasi e i candidati consiglieri comunali Michele Buffa e Caradonna, e che c’era la possibilità di fare «due ore, due ore e mezza, tre ore, 750 euro al mese». Parlavano di lavori socialmente utili da destinare agli ex detenuti: «Mi hanno detto una cosa compare… che è una cosa oltre per noi…750 euro al mese ti sembrano brutti».

Sempre a proposito dell'attivismo di Marco Buffa in quella competizione elettorale, i carabinieri poi hanno intercettato un'altra conversazione telefonica tra Buffa ed una donna di Petrosino. Era il 26 maggio 2022. Buffa parlava con tale “Maria” di Petrosino che gli riferiva di avere ricevuto la candidata sindaco Marcella Pellegrino, avversaria di Anastasi nella competizione elettorale «alla quale tale Maria – si legge nell'ordinanza - aveva negato il proprio sostegno avendo la stessa garantito i voti a chi le garantiva di "mangiare" e le "faceva la spesa”».

Buffa sosteneva Anastasi, proprio in funzione dei lavori socialmente utili nei quali potevano essere assunti gli ex detenuti. L’altro candidato in campo, Roberto Angileri era guardato con diffidenza: «Da lui – diceva Marco Buffa – non ci possiamo andare se no ci fa mettere le manette». L’esito elettorale determinò la vittoria di Anastasi sull’altra candidata, Marcella Pellegrino, per trenta voti. Marco Buffa fu ascoltato commentare così il risultato, parlando al telefono con il cognato: «…e io che ti ho detto? La differenza all’ultimo si fa e la facciamo sempre noialtri senza che si offende nessuno… hai capito? Sempre così è stato… e quanto meno domani possiamo dire mezza parola».

Ma il retroscena ancora più assurdo è quando Marco Buffa scoprì, dopo il suo arresto nell'ambito dell'operazione antimafia Hesperia, che tra le motivazioni c'erano “due fatti estorsivi denunciati da Michele Buffa, circostanza questa che suscitava incredulità nel detenuto il quale aveva profuso invece un grande impegno per fare eleggere il candidato che qualche mese prima aveva reso dichiarazioni contro di lui».

Si tratta di vicende che lo stesso Buffa raccontava ai familiari nel corso dei colloqui in carcere. Buffa si sfogava così parlando con la moglie durante un colloquio: «Lui mi ha portato gli stampini a casa (fac simili, ndr), mi ha dato i soldi che io non volevo e mi hanno detto prendili e dalli alle persone delle case popolari… per me può cadere pure il Comune, io gli ho portato i voti ci siamo messi a girare insieme, siamo andati qua e la… è stato lui a venire a cercare a noi c’è stata una riunione e mi ha detto Marco mio evitiamo di farci vedere insieme…con lui siamo andati a prendere i voti alle case popolari, lui adesso mi vuole rovinare… io al processo faccio cadere il Comune… lui ha accusato me di una cosa non fatta… lui ha avuto persone malandrine che gli hanno portato i voti… non sono io che sono andato a cercare lui è lui che ha cercato me».

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