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Nubifragio nel Trapanese, notte di lavoro per tornare alla normalità. Polemiche sui social

Oggi a Misiliscemi è il giorno dei perché. Perché mai è potuto accadere un fatto così grave? Un intero territorio finito sott'acqua dopo un nubifragio che ha causato l'esondazione del torrente Verderame e poi anche degli altri due torrenti Baiata e Lenzi.

Nella notte nella zona dell'alluvione hanno continuato a lavorare gli uomini della protezione civile, dipendenti dell'Enel per ripristinare l'energia elettrica, semplici cittadini arrivati in soccorso della popolazione. La strada è stata riaperta naturalmente agli automobilisti si chiede la massima cautela. Intanto proprio in queste ore ha ricominciato a piovere su Trapani. Nuvole scure hanno in pochi minuti ricoperto il cielo e non promettono nulla di buono.

Sui social intanto si rincorrono le polemiche: “Sono 25 anni che abito da queste parti – racconta un misilese - la prima alluvione l'ho subita nel 2001 e da allora non è stato fatto nulla”. Gli fa eco un'altra abitante di quei territori: “Dal 2019 ad oggi gli scoli stradali non sono più stati puliti, questo ha causato infiltrazioni anche negli appartamenti”.

“A che serve fare sacrifici se poi per colpa dell'essere umano che stravolge il territorio perdi tutto – dice invece Francy Marita Arceri -. Io ho perso tutto ciò che avevo realizzato. E per fortuna mia madre non era lì. Voglio ringraziare ogni singola persona dal tappezziere all'amica ultima arrivata a tutti coloro che mi hanno detto 'siamo a tua disposizione se hai bisogno'. Tutti coloro che fino a notte mi hanno chiamata. Ieri sera mi ha telefonato il sindaco, speriamo di poter entrare a casa. Rimanere di nuovo senza nulla, non è una cosa che si digerisce facilmente. Ma questa volta non finirà così: nel 2003 la Regione che ha mandato a casa mia anche la protezione civile ma nulla venne risarcito”.

Poi c'è la testimonianza di un cittadino che ha soccorso una famiglia: “Ho prestato il mio aiuto alla famiglia Benivegna a Salinagrande dove sono entrati 90 centimetri di fango. Hanno perso tutti i suppellettili ed elettrodomestici nonché un automobile. Non mi sono tirato indietro prestando il mio aiuto nel pulire e spalare fango”.

E anche Girolamo Culmone, consigliere della Società di Geologia Ambientale, sezione Sicilia interviene sui social: “Cinquant'anni di scelte urbanistiche disastrose non solo a Trapani ma in quasi tutta la Sicilia. Solo a Custonaci e dintorni ebbero il coraggio e la forza di dire no alla devastazione del loro territorio, scelte all'epoca considerate folli ma dimostratesi nel tempo indovinate. Ecco ci vuole oggi il coraggio di scelte 'folli'".

Sull'allagamento di Salinagrande, interviene l'Associazione di protezione Ambientale, Amici della Terra – club di Trapani, di cui è presidente l'architetto Carlo Foderà: “La contrada di Salinagrande, già ricadente nel Comune di Trapani, ora di Misiliscemi, è la contrada più vulnerabile tra le 8 ricadenti nel nuovo Comune. Vulnerabilità che dipende in parte dell’essere poco più alta del livello del mare e dall’altra di essere lambita dal Torrente Verderame. Negli anni scorsi Salinagrande è stata oggetto di altri allagamenti, mai così gravi come quella di ieri mattina. Nella zona del semaforo sulla SP 21 l’acqua è arrivata ad oltre un metro. Allagando strade, case, negozi e giardini”.

Foderà ha effettuato ieri mattina un sopralluogo della zona con grande difficoltà, scendendo da Pietretagliate, percorrendo la via Paceco, fino ad arrivare al passaggio a livello ferroviario, oltre non si poteva andare, la strada era piena di detriti, arbusti, paglia. “A nostro avviso - dice l'architetto -Salinagrande non si è allagata solo per l’esondazione del Verderame ma in gran parte per lo sbarramento della strada ferrata sul torrente, sul quale insiste un ponticello insufficiente ad evitare la deviazione dell’acqua che quando arriva copiosa ed intensa la sua deviazione fuori dal corso del torrente è inevitabile”.

 

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