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Allagamenti nel Trapanese, la conta dei danni: Schifani nei luoghi dell'alluvione

Nella frazione di Salinagrande, nel Comune di Misiliscemi, dove ancora si lavora, per liberare strade, case e attività da fango e detriti lasciati dall'alluvione dei giorni scorsi, i volontari lanciano sui anche sui social un appello. "Servono pale, stivali taglie 38, 40, 41, 42, 44 e ramazze, cerate impermeabile, guanti in plastica". A chiederlo sono i volontari di Giva Paceco, Misiliscemi e Trapani che stanno ripulendo le abitazioni.

Nella frazione devastata sopralluogo del presidente della Regione Renato Schifani, accompagnato dal capo della protezione civile regionale, Salvo Cocina e dal prefetto Filippina Cocuzza. Presenti anche il commissario straordinario del Comune di Misiliscemi, Carmelo Burgio e il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida. Il governatore ha visitato i luoghi e si è intrattenuto con le persone che hanno subito danni gravissimi alle abitazioni inondate da acqua, fango e destriti dopo l'esondazione del torrente Verderame.

Salvatore Tallarita dell'Associazione Misiliscemi e profondo conoscitore del territorio in questione, chiarisce quanto accaduto mercoledì: "Salinagrande ha un sistema idraulico complesso e molto fragile e se tutte le componenti non sono state adeguatamente manutenzionate va al collasso, come è accaduto. È evidente che alcuni canali non erano stati puliti correttamente. Sul torrente Verderame, nel tratto tra il ponte Verderame e il ponte che collega con Nubia, insiste un canneto che ha funzionato da diga tant’è che oltre questo tratto, fino ad arrivare alla foce, l’acqua si è mantenuta al di sotto di due metri circa dall’argine, mentre in corrispondenza delle pompe di sollevamento nei pressi del ponte Verderame ha tracimato”.

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