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Incendio a Calatafimi nel Bosco di Angimbè: fiamme fino a mezzanotte, in fumo 40 ettari

Sono stati spenti solo attorno a mezzanotte gli ultimi focolai del devastante incendio che ieri ha colpito il Bosco di Angimbè, a Calatafimi-Segesta. Ancora una volta la Sughereta di Calatafimi ha subito una enorme ferita. Pochi dubbi sulla origine dolosa del rogo.

In arabo Angimbè significa “luogo benedetto da Dio”. Ma ancora una volta ieri, così come accadde nel luglio del 2017, quando in fumo andarono 80 dei suoi 120 ettari di bosco, una mano criminale lo ha attaccato.

Secondo una prima stima in poche ore sono andati in fumo oltre 40 ettari di bosco, ma è un bilancio approssimativo. Il fronte del fuoco, in una manciata di minuti, ha superato il chilometro con fiamme altissime che hanno creato notevoli problemi a chi stava operando per evitare che il rogo colpisse nuovamente il cuore del bosco.

Sul posto ad operare un canadair, quattro elicotteri della forestale e un elicottero dell’82° CSAR di Birgi. A terra, con grande difficoltà, numerose squadre della forestale con mezzi che sono arrivati dai vari distaccamenti, la protezione civile, vigili del fuoco e croce rossa. A seguire le fasi dello spegnimento anche il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso e i carabinieri.

“Abbiamo temuto il peggio – dice chi ha operato sul campo – ad un certo punto le fiamme erano così alte e si sviluppavano così velocemente che non avevamo il tempo di spegnere un punto che già la lingua di fuoco si era allargata interessando un'altra zona. Abbiamo temuto per il centro didattico, la struttura si trova all'interno del bosco. Per fortuna siamo riusciti ad evitare il peggio. A tarda sera addirittura si è temuto il peggio, che una lingua di fuoco attraversasse una zona in particolare del bosco per raggiungere il centro abitato”.

Appena spento l'ultimo focolaio e messe in sicurezza le zone, gli operai della forestale hanno iniziato la bonifica di tutti i luoghi attraversati dalle fiamme, anche le più impervie. L'incendio era scoppiato nel pomeriggio, partito dal versante nord ovest e poi si è spostato repentinamente con fiamme altissime anche alla zona est.

Una situazione resa più complicata dal forte vento che spirava nella zona e che ha allargato in men che non si dica il fronte del fuoco, favorito anche da un sottobosco infiammabilissimo fatto di ginestra spinosa ed ampelodesma. E mentre tutti erano impegnati sul bosco di Angimbè alcune squadre di forestali hanno dovuto raggiungere la zona nei pressi di Baglio Cascio a Monte Inici in zona Castellammare del Golfo per altri due punti fuoco e anche qua un incendio certamente doloso.

“Ci costituiremo parte civile se si riuscissero a individuare i responsabili del crimine ambientale commesso ai danni del Bosco di Angimbè”. A parlare è il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso che ieri ha seguito sul posto le operazioni di spegnimento del devastante incendio che ha colpito Angimbé. Sembrano 2 i punti di accensione dell'incendio che ha devastato almeno 50 ettari (da una prima stima) di sughereta storica di Angimbè e altrettanto di macchia mediterranea esterna all'area boschiva.

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