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Marsala, l'omicidio del caporalmaggiore Pipitone: i familiari chiedono giustizia

Il caporale maggiore dell'Esercito Danilo Salvatore Lucente Pipitone

«Vogliamo giustizia per il nostro amato Danilo, non si può morire in questo modo». Parlano i genitori e i fratelli di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il caporalmaggiore di 44 anni dell’Esercito, ucciso brutalmente a Roma. Sono distrutti dal dolore e mediante il loro legale, l’avvocato Giuseppe Ferro, lanciano un appello. «I miei assistiti sono ancora sconvolti - spiega il legale - sono famiglie perbene e non hanno mai avuto problemi con la giustizia, cosi come Danilo Salvatore. Era un ragazzo dolcissimo e non aveva mai avuto problemi con nessuno. La mamma, il papà e i suoi due fratelli vogliono capire perché è stato ucciso e naturalmente confidano nella giustizia. Giuseppe, il papà - continua a spiegare Ferro - chiede a chiunque sappia o abbia visto qualcosa di parlare e aiutare gli inquirenti. Anche il suo migliore amico e compagno di stanza in caserma, da oltre quindi anni - conclude il legale Ferro - mi ha raccontato che Danilo era una persona mite e non aveva mai litigato con nessuno».

Si chiama Mohamed Abidi, o almeno è questo il nome noto alle autorità perché in realtà potrebbe avere altre identità, ha 33 anni ed è tunisino. E’ l’uomo sospettato di aver picchiato a morte Danilo Lucente Pipitone. Il militare era stato trovato privo di conoscenza a Centocelle, a Roma. L’uomo è stato portato prima al pronto soccorso del vicino ospedale Vannini e poi, vista la gravità delle sue condizioni, trasferito all’Umberto I, dove è stato dichiarato clinicamente morto dopo alcune ore di agonia in terapia intensiva. L’aggressore sarebbe fuggito a bordo di una Fiat 500 Abarth presa a noleggio. La polizia sta dando la caccia al killer del giovane che era in servizio da anni all’ospedale militare del Celio. Un confronto violento scoppiato per motivi ancora sconosciuti, ma si esclude la rapina, dal momento che in tasca la vittima aveva ancora portafoglio e telefonino. Lucente Pipitone, nato di Erice, ha vissuto per anni a Marsala dove tutt’ora vivono i genitori, Vita e Giuseppe. I fratelli Fabio e Dario non vivono in Sicilia. Martedì mattina è stata effettuata l’autopsia presso l’obitorio del cimitero monumentale del Verano. Servirà per verificare le cause del decesso. Il Pm della procura di Roma, Gennaro Varone, ha nominato come consulente legale Tatiana Mangiulli, mentre la famiglia ha nominato Matteo Salinas. Adesso si attendono i risultati dell’esame autoptico.

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