Da martedì sera i carabinieri di Paceco, al comando del maresciallo capo Giuseppe Catalonotti coadiuvati dai colleghi del comando provinciale di Trapani, stanno eseguendo tutta una serie di accertamenti utili a risalire all'identità della donna che martedì, dopo avere partorito ha abbandonato il piccolo in aperta campagna a Paceco.
Doppia inchiesta, una della Procura di Trapani, per abbandono di minore, l'altra della Procura dei Minori di Palermo, coordinata dal procuratore Claudia Caramanna che si sta occupando anche dell'affido del piccolo Francesco Alberto, al momento ricoverato all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani per accertamenti, ma in buone condizioni.
Da quanto riferito dai medici del reparto di terapia intensiva il piccolo potrebbe già nei prossimi giorni essere dimesso e affidato ad un nucleo familiare.
Ritornando alle indagini, al momento all'attenzione degli investigatori ci sono le immagini estrapolate dalle telecamere di un privato che si trovano nella zona. In queste immagini che riguardano un lasso di tempo compatibile con l'abbandono del neonato in contrada Sciarrotta vi sono tre automobili che vi transitano.
I proprietari delle auto già identificati e convocati saranno sentiti dagli investigatori e dal magistrato di turno. Inoltre si stanno effettuando tutta una serie di accertamenti relativi a medici, ambulatori privati, scuole medie e superiori della zona per capire se ci sono state ragazze che in questi giorni non hanno frequentato la scuola.
«Gli operatori sociali e i soggetti istituzionali coinvolti nella vicenda mantengano il massimo riserbo sul caso, operando nel rigoroso rispetto delle specifiche attribuzioni», chiedono intanto la presidente facente funzioni del Tribunale per i minorenni di Palermo, Flora Randazzo, e il procuratore per i minorenni, Claudia Caramanna. «I dirigenti giudiziari del Tribunale per i minorenni e della procura - scrivono in una nota - in riferimento alle notizie apparse sugli organi di informazione nazionali e locali, e alla conseguente attenzione mediatica indirizzatasi sulla vicenda, rappresentano che compete unicamente al procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo determinarsi in merito alle richieste inoltrate al tribunale, al qual compete di assumere le conseguenti decisioni. Si auspica che gli operatori sociali e i soggetti istituzionali coinvolti nella vicenda mantengano il massimo riserbo sul caso, operando nel rigoroso rispetto delle specifiche attribuzioni».
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