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La Commissione antimafia a Castelvetrano: faro sui rapporti tra boss e massoneria

«Partiamo da quegli applausi di lunedì 16 gennaio e ora bisogna dare voce e sostegno all’antimafia diffusa». Lo ha detto il presidente della Commissione regionale antimafia Antonello Cracolici prima dell’inizio dei lavori a palazzo Pignatelli a Castelvetrano dopo l’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro il 16 gennaio scorso. «Dobbiamo sostenere con strumenti le forze dell’ordine - ha aggiunto - e dobbiamo alzare lo sguardo verso quel rapporto tra la borghesia mafiosa e il sistema massonico in questa provincia». Poi Cracolici ha ribadito che «Castelvetrano deve acquisire la consapevolezza del suo riscatto, la città deve sapere andare oltre la rappresentazione. Questo territorio, del resto, è ricco di imprenditori ed è la patria delle olive da mensa», ha detto.

«Mi auguro che la figlia Lorenza si renda consapevole che la strada vissuta dal padre è una via senza uscita», ha poi continuato Cracolici. La figlia del boss Matteo Messina Denaro, Lorenza Alagna, che abita nella cittadina trapanese, qualche giorno fa, attraverso l’avvocato Francesco Lo Sciuto, ha diffuso una nota nella quale affermava di «non rinnegare il padre», ribadendo, altresì, che «la sfera del rapporto padre-figlia è intangibile ed insindacabile, e, come tale, deve rimanere rigorosamente riservata». Il presidente Cracolici ha ribadito: «Non tocca a me giudicare i sentimenti tra figlia e padre ma ritengo necessario che la giovane si renda conto di cosa ha compiuto suo padre».

«Dobbiamo liberare la Sicilia da questo sistema di compenetrazione con la borghesia mafiosa e, soprattutto, da un uso distorto delle parole, come l’onore», ha continuato. «Dobbiamo conquistare l’idea che l’onore deve riguardare gli uomini che hanno perso la vita e che stanno combattendo la mafia. Gli uomini d’onore sono Giovanni Falcone, Maurizio De Lucia, i carabinieri che contrastano e arrestano i mafiosi. Non sono certo uomini d’onore i mafiosi che di tutto hanno tranne l’onore che hanno perso».

«Il mio auspicio è quello che ora ci sia un risveglio della società civile, grazie a questi puntelli che le istituzioni mettono. La società civile deve comprendere che non c’è più quell’alone che c’è stato finora», ha  poi continuato  il prefetto di Trapani Filippina Cocuzza che  partecipa ai lavori insieme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. «La presenza della Commissione regionale antimafia a Castelvetrano è un bel segnale di attenzione e sostegno».

Il questore di Trapani Salvatore La Rosa sottolinea che «bisogna mantenere alta l’attenzione, speriamo che ora ci siano delle risposte soprattutto da parte della politica. Io credo che al di là delle necessità di tipo investigativo, la cosa più importante è quella di mettere in condizioni questi territori di rispondere, in qualche modo, attraverso il lavoro». «Da tempo lavoriamo sulla rete dei fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro, negli ultimi anni abbiamo arrestato oltre 300 persone», ha. «Ci sono delle attività che sono in corso e, quindi, ci saranno ulteriori novità», ha concluso.

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