
«La presenza della Commissione regionale antimafia oggi a Castelvetrano è un segnale chiaro di aiuto e di conforto a tutti noi». Lo ha detto il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano che stamattina a palazzo Pignatelli ha accolto i componenti della Commissione. Castelvetrano è la città natale di Matteo Messina Denaro, il boss arrestato il 16 gennaio dopo 30 anni di latitanza. «La Commissione ascolterà tutti i 25 sindaci della provincia e e questo rappresenta l’ulteriore segnale che si vuole creare un rapporto di vitalità di ordine economico e sociale in tutta la provincia».
«L’attuale sistema di gestione dei beni confiscati va rivisto perché non è funzionale. Se la mafia fa 10, lo Stato deve essere in grado di fare 11», ha continuato Alfano. Nella cittadina in questi anni si è assistito al fallimento del gruppo ‘6GdO’ che fu confiscato a Giuseppe Grigoli e poi gestito da amministratori giudiziari. Il sindaco lancia una sua proposta per una eventuale riforma: «E’ necessario che la gestione dei beni confiscati sia affidata a un comitato interdisciplinare di professionisti guidato da un manager scelto con evidenza pubblica - ha detto il sindaco - abbiamo bisogno di persone con competenze sui settori che si devono amministrare. Altrimenti lo Stato rischia di rimanere fallimentare quando si occupa della gestione dei beni confiscati».
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