A Campobello di Mazara si indaga sui telefoni cellulari e sul computer di lavoro sequestrati al cinquantatreenne dipendente comunale Andrea Bonafede, il cugino omonimo del geometra che ha fornito la propria identità all'allora latitante Matteo Messina Denaro.
Sono stati ascoltati dagli investigatori anche i dipendenti comunali suoi colleghi del quinto settore, dove Bonafede prestava servizio, e da ieri si stanno espletando tutti gli accertamenti sull’auto, una Fiat 600 bianca del Comune, per ricostruire gli spostamenti del dipendente fino a poco prima dell’arresto, avvenuto il 7 febbraio scorso, lo stesso giorno in cui è finito nelle maglie della giustizia anche il medico Alfonso Tumbarello, il professionista che firmava le prescrizioni mediche necessarie al boss malato di cancro. Chi indaga cerca di ricostruire spostamenti e contatti, per contestualizzare la posizione di Andrea Bonafede, che è accusato di aver avuto il ruolo di consegnare le ricette mediche a Messina Denaro.
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