Ci sono volute sedici ore di duro lavoro per avere ragione del grosso incendio che ancora una volta ha devastato la montagna di Erice. Gli ultimi focolai sono stati spenti ieri mattina attorno alle 6.
L’incendio però aveva già distrutto un intero versante, pieno di alberi, fino ad oggi risparmiato dagli incendiari. Il fuoco alimentato dalle forti raffiche di scirocco da Martogna è risalito fino a Sant’Anna, poi ha raggiunto il muro del Santuario e nel frattempo accerchiava abitazioni e distruggeva la vegetazione, fino a lambire il centro abitato di Erice. Nella notte la montagna appariva come un vero e proprio inferno con lingue di fuoco ad illuminarla. Completamente devastato il promontorio del Castellazzo. Danni nella zona di San Nicola. Si è rischiato anche di vedere danneggiati i ripetitori di varie emittenti radio e tv, installati nella zona. Ora sarà necessario anche monitorare cavi e tralicci della funivia, attraversati in parte dall’incendio.
Solo il coraggio e l’abilità delle squadre di forestali, vigili del fuoco, protezione civile e volontari, che hanno lavorato ininterrottamente, ha permesso di limitare, per quanto possibile, i danni nell’area demaniale di Martogna dove ci sono animali ed il parco avventura. Limitare i danni, perché le fiamme sono entrate anche lì. A fronteggiare le lingue di fuoco un centinaio di uomini e mezzi arrivati anche da altre province. Sul posto anche le forze dell’ordine. Tantissime le persone evacuate dalle proprie abitazioni che rischiavano di essere aggredite dalle fiamme. Così come ogni volta il giorno dopo inizia la conta dei danni, ingentissimi. Oltre al danno ambientale enorme, ci sono da quantificare anche i danni ai privati, che si sono ritrovati con il fuoco a casa. E poi c’è ancora un altro danno da quantificare. Questi sentieri, rappresentavano la panacea degli escursionisti che arrivavano qua da ogni parte del mondo.
Da oggi riproporre nuove escursioni sarà difficile e quindi ulteriori danni economici si aggiungeranno agli altri. Erice perde una grossa fetta di turismo naturalistico. Ma è anche un’altra occasione persa per tutto il territorio circostante. Ormai non ci sarebbero più dubbi, anche questo incendio è di natura dolosa, il vento lo sappiamo non appicca il fuoco, eventualmente lo alimenta e lo ingrossa, ma è sempre una mano criminale a scatenarlo. Anche stavolta come in passato, gli incendiari hanno approfittato della giornata di scirocco per distruggere tutto. Le indagini tendono ora a far luce su chi ha causato questo disastro. Fioccano le lamentele sulla mancanza di controlli.
Ma mercoledì mattina viste le condizioni meteo, l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Trapani, aveva già fatto scattare il piano di controllo su tutta la zona e da settimane erano a lavoro gli operai della forestale per sistemare i viali parafuoco. Vari incendi di rifiuti e sterpaglie anche ad Alcamo. Un incendio ha interessato, un tratto della Statale 113 in prossimità della periferia. Fuoco anche nel popolare quartiere Maria Ausiliatrice. Per lo spegnimento, intervenuti Fire Rescue e i vigili del fuoco di Castelvetrano. Sono stati invece 75 gli interventi effettuati dai pompieri mercoledì a causa del vento.
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