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L'inchiesta per corruzione elettorale e mafia, si è dimesso il sindaco di Calatafimi

Nino Accardo

Il sindaco di Calatafimi, Nino Accardo, si è dimesso. E' indagato dalla di Palermo per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, nell’ambito di un’inchiesta sulla mafia trapanese.

In mattinata, l’ormai ex primo cittadino, ha presentato le dimissioni, ma anche gli assessori e il consiglio comunale in giornata dovrebbero rimettere il proprio incarico.

Al primo cittadino - insegnante in pensione ed eletto sindaco alle amministrative dell’aprile 2019 - lo scorso 15 dicembre è stato notificato un avviso di garanzia con l’accusa di tentata estorsione e corruzione elettorale, aggravati dal metodo mafioso. Secondo i pm della Dda palermitana, avrebbe pagato 50 euro a voto alle scorse elezioni cittadine.

Nel blitz - coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Pierangelo Padova e Francesca Dessì - sono stati fermate 13 persone accusate di essere vicine al boss latitante Matteo Messina Denaro.

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