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Parco eolico al largo delle Egadi, la società che propone il progetto: «Non ci sarà alcun danno»

Nei giorni scorsi la commissione Ambiente dell’Ars ha detto no a due progetti per la realizzazione di parchi eolici al largo delle Isole Egadi. Il primo, della società Seas Med Srl, prevede la realizzazione di un parco offshore di tipo floating, composto da 25 turbine ciascuna della potenza di 10 Mw per un totale di 250 Mw. Il secondo, della Renexia Spa, è un parco offshore di tipo galleggiante e delle relative opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale (Rtn) della potenza di 2.793 Mw.

Nella risoluzione approvata dalla Commissione si sottolinea che «il Canale di Sicilia costituisce sito di rilevante interesse archeologico per la quantità e varietà di reperti sommersi, che già nella passata legislatura la Regione ha espresso netta contrarietà agli impianti eolici offshore al largo delle proprie coste». Inoltre, la risoluzione evidenzia che «il sito in cui potrebbero sorgere i parchi eolici copre l’area del Banco Scherchi e del Banco Talbot, formazioni rocciose sottomarine che nel corso dei secoli hanno causato l’inabissamento di navi e custodiscono, tra le altre, le vestigia di imbarcazioni risalenti all’epoca degli scambi con l’antica Cartagine».

Elementi che sono stati già stati confutati da diversi studi commissionati da Renexia e presentati alla stampa nei giorni scorsi e che, adesso, il direttore generale della società Riccardo Toto vorrebbe illustrare alla commissione avendo già richiesto un’audizione. «Nel tratto di mare individuato per la realizzazione del parco Med Wind, i ricercatori non hanno individuato alcun sito di interesse storico e archeologico», hanno detto dalla società, circa l’80% dell’area studiata dai ricercatori dell’Anton Dohrn è risultata idonea ad accogliere le turbine galleggianti. Le ampie aree di fondale sono caratterizzate da serio deterioramento e prive di significative forme di vita. Nessun impatto negativo sull’ecosistema. Sulla restante area, di interesse per la biodiversità non verrà posizionata alcuna turbina».

Per quel che riguarda il turismo «la significativa distanza dalle coste (60 Km) e dalle Isole Egadi (45 Km) consente di escludere impatti paesaggistici ed economici negativi sulle attività turistiche» mentre sulle conseguenze per la pesca o la navigabilità «il posizionamento degli aerogeneratori, inoltre, non comporta interferenze con le rotte percorse dalle marinerie locali e non sono stimate contrazioni significative delle attività di pesca» secondo uno studio di Deloitte.

 

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