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Parco eolico al largo delle Egadi, i risultati delle indagini oceanografiche

Si è conclusa la seconda fase della campagna oceanografica che Renexia, la società del Gruppo Toto attiva nel settore delle energie rinnovabili, sta conducendo nel tratto di mare di 2500 Km2 del Canale di Sicilia,   individuato per la realizzazione di Med Wind, il primo parco eolico offshore floating del Mediterraneo. L’area individuata si trova al confine delle acque territoriali italiane, verso la Tunisia e il  progetto del Parco prevede il posizionamento delle turbine a Ovest delle isole Egadi. Lo scopo di questa azione è quello di confermare tutti i criteri di sostenibilità dell’opera.

Le indagini con un robot

Grazie alla collaborazione con Mainport Med, operatore leader nella fornitura di strumentazione per rilevazioni oceanografiche, e alla stazione zoologica Anton Dohrn, che si avvale della collaborazione dell’Università di Messina, si sono concluse le indagini nell’area marina, a tale scopo suddivisa in 137 transetti. L’operazione, tramite l’utilizzo di ROV, sofisticati sottomarini a controllo remoto, ha permesso di scandagliare con estrema precisione uno specchio d’acqua finora inesplorato. La batimetria che verrà elaborata permetterà così di definire al meglio il perimetro del parco ed evitare che le turbine vadano a sovrapporsi su aree di interesse biologico o storico-archeologico.

La mappatura completa entro la primavera del 2022

Dal punto di vista scientifico, i dati raccolti consentiranno di valutare e mappare con dettaglio la presenza e la distribuzione delle specie, degli habitat di interesse conservazionistico e dei sedimenti in tutta l’area di studio. L’elaborazione dei campioni raccolti sarà curata da un’equipe di ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, tra le migliori 10 istituzioni al mondo nel campo della biologia marina. Tutti i risultati, una volta completi, saranno a disposizione della comunità scientifica e l’ultimo passaggio di rilevazione oceanografica si completerà nella primavera 2022.

Indagini in aree profonde anche 600 metri

«È una grande sfida, quella che stiamo affrontando con il mio gruppo di ricerca della Stazione Zoologica, innanzitutto per la vastità dell'area investigata e per la complessità dei fattori ambientali da caratterizzare, in una zona con profondità che vanno dai 100 ai 600 metri, a sessanta km di distanza dalla costa trapanese. È una grande opportunità per analizzare in dettaglio un'area mai studiata con attrezzature di ultima generazione e contribuire così alla sua conoscenza e alla sua salvaguardi», commenta il professor Silvio Greco della Stazione Anton Dohrn, responsabile scientifico del progetto.

Individuati possibili reperti archeologici

Grazie alle indagini sono stati individuati dei possibili reperti archeologici, la cui natura è in corso di valutazione da parte delle competenti Autorità che hanno ricevuto tutta la documentazione raccolta da Renexia. «Quello che abbiamo trovato nelle profondità del mare è stato per noi motivo di grande orgoglio. Lo scopo della missione è dimostrare la sostenibilità del progetto Med Wind, il primo parco offshore galleggiante di grandi dimensioni nel Mediterraneo. La tecnologia floating, definita game changer perché in grado di rivoluzionare radicalmente il settore delle rinnovabili, rappresenta una grande opportunità per la transizione energetica perché esprime bene la sintesi tra innovazione e sostenibilità», commenta Sergio Girotto, direttore tecnico di Med Wind.

La tecnologia floating non comporta trivellazioni

L’innovativa tecnologia floating incontra il favore delle principali associazioni ambientaliste, non comporta trivellazioni del fondale per il posizionamento delle turbine ma un sistema di ancoraggio decisamente non invasivo per l’ecosistema che ospiterà il parco. La distanza di circa 60 km dalla costa della Sicilia Occidentale eviterà ogni impatto visivo. Med Wind verrà realizzato gradualmente in più fasi, arrivando ad installare a regime 190 pale, per una potenza complessiva di circa 2,8 GW, pari al fabbisogno energetico di 3,4 milioni di famiglie. Un apporto importante per perseguire gli obiettivi del PNIEC posti dal Ministero della Transizione Ecologica. Il Gruppo Renexia è promotore di un modello industriale che valorizzi anche il made in Italy ed è per questo che ha avviato un RFP (Request for Proposal) per affidare la fornitura delle turbine a un partner che, garantendo la valorizzazione di imprese italiane, garantisca l’avvio di un percorso per la creazione di una filiera nazionale.

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