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Trapani, il cantiere navale resta terra di nessuno: "Porto penalizzato"

Il porto di Trapani

TRAPANI. «La mancata riapertura del Cantiere navale di Trapani sta paralizzando l’economia dell’intero sistema portuale e frenando lo sviluppo del territorio». A lanciare l’allarme - e non si tratta del primo - è il segretario generale della Cgil e della Fiom Cgil di Trapani Filippo Cutrona che, ancora una volta, denuncia l'eccessivo ritardo del ministero delle Infrastrutture per l'affidamento dell'area demaniale del Cnt a una delle aziende che hanno partecipato al bando e l'inerzia dei parlamentari nazionali espressi dal territorio che di fatto «non hanno intrapreso alcuna iniziativa concreta volta a sollecitare l'iter per la riapertura del Cantiere navale».

Il problema sembra non riguardare più nessuno, ad eccezione dei diretti interessati e cioè gli ex dipendenti del Cnt. La vicenda dei cantieri è finita nel dimenticatoio: neppure le forze politiche di Sinistra e le varie associazioni per la legalità hanno saputo, in questi ultimi mesi, mantenere alta l’attenzione.

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