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Protestano gli operai, tensioni al porto di Trapani

Protesta degli operai della Scs per la perdita dell’unica commessa. Intanto la Cgil denuncia ritardi nell’assegnazione dell’area demaniale

TRAPANI. Tensione ieri al porto, dove gli operai della Southern cargo service (Scs)- azienda che ha perso l’unica commessa che aveva - ha impedito alla «Trident» - società subentrata - di prelevare i containers dal piazzale. La «Scs» nel 2010, ha avuto affidata una commessa dalla «Cma» di Marsiglia (in Italia presente, oggi, con una sede a Genova) per il trasporto dei containers dal proprio terminal al porto e viceversa. Il contratto, con scadenza annuale, è stato rinnovato fino allo scorso anno.

Nel 2015, la «Cma» ha concesso soltanto una proroga di due mesi, perchè, evidentemente, nel frattempo aveva già chiuso un accordo con la «Trident». Lunedì scorso, via email, la «Cma» ha comunicato alla «Scs» che non si sarebbe più avvalsa del terminal della società. Di fatto, per i 27 dipendenti, l’email suona come una sorta di preavviso di licenziamento. «Da due anni siamo, a rotazione, in cassa integrazione - dicono gli operai della ”Scs”; quella della ”Cma” era l’unica commessa che avevamo. Da lunedì, quindi, ci sentiamo senza lavoro. Negli ultimi tempi le cose non sono andate bene. Siamo però riusciti ad assicurare il minimo indispensabile alle nostre famiglie. Abbiamo ”vivacchiato”.

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