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I vivandieri di Messina Denaro ammessi al rito abbreviato: Lorena Lanceri rischia l'accusa di associazione mafiosa

Lorena Lanceri accanto all'auto di Matteo Messina Denaro ripresa dalle telecamere della strada

Il gip di Palermo ha ammesso la richiesta di giudizio abbreviato presentata da Lorena Lanceri e dal marito Emanuele Bonafede, i «vivandieri» che hanno ospitato e accudito Matteo Messina Denaro durante l’ultimo periodo di latitanza a Campobello di Mazara.

La procura, rappresentata dal pm Piero Padova, ha chiesto la produzione di una serie di documenti su cui il giudice si è riservato e sta valutando se modificare l’imputazione di favoreggiamento aggravato in associazione mafiosa per la Lanceri (nella foto accanto all'auto di Matteo Messina Denaro, ripresa dalle telecamere della strada), accusata anche di avere fatto da tramite tra il boss e la sua donna, la maestra Laura Bonafede, in carcere per mafia. Lanceri e il marito sono detenuti. Dalle indagini è emerso che l’indagata aveva una relazione col capomafia. Messina Denaro avrebbe anche regalato un costoso Rolex al figlio.

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