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L'autista di Messina Denaro, Giovanni Luppino, ritira l'istanza di scarcerazione

L'arresto di Giovanni Luppino, accusato di essere l'autista del boss

Ha rinunciato al ricorso contro la custodia cautelare in carcere davanti al tribunale del Riesame Giovanni Luppino, arrestato insieme al boss Messina Denaro il 16 gennaio e accusato di essere l’autista del capomafia. I pm gli contestano i reati di procurata inosservanza della pena e favoreggiamento aggravati dall’avere agevolato la mafia.

In vista dell’udienza al Riesame, la Procura aveva depositato agli atti, tra l’altro, una foto trovata nel cellulare dell’indagato che ritrae la Giulietta del capomafia parcheggiata davanti casa Luppino il 25 dicembre scorso. Una circostanza che smentisce la tesi difensiva dell’indagato che ha raccontato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, di aver conosciuto il boss sei mesi prima col nome di Andrea Bonafede e di averlo rivisto solo la mattina dell’arresto, quando Messina Denaro, sempre sotto falso nome, si sarebbe presentato a casa sua per chiedergli un passaggio per la clinica Maddalena.

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