Lorenza Alagna oggi ha 27 anni e secondo gli investigatori non avrebbe mai incontrato Matteo Messina Denaro, suo padre. «Non voglio sapere niente, lasciatemi perdere, fate finta che io non esista», ha detto dopo l'arresto del padre. Parole riportate da Il Fatto Quotidiano sulla stessa scia di quelle dette tempo fa al Tg2, dietro le serrande abbassate della sua abitazione: «Non voglio rilasciare interviste, non voglio stare sotto i riflettori. Basta. Io sono una ragazza normalissima come tutte le altre. Voglio essere lasciata in pace. Dovete fare finta che io non esisto».
Nel suo scambio epistolare con Svetonio, alias Antonino Vaccarino, l’ex sindaco di Castelvetrano, l'allora latitante Matteo Messina Denaro, firmandosi Alessio, scriveva: «Io non conosco mia figlia. Non l’ho mai vista. Il destino ha voluto così. Spero che la vita si prenda tutto da me per darlo a lei (…). Non conoscere i propri figli è contro natura». E della figlia, il boss parla anche nella sua agenda trovata nel covo di Campobello di Mazara.
La figlia di Messina Denaro e le intercettazioni
Nelle intercettazioni raccolte negli anni dagli agenti della «catturandi» della squadra mobile di Trapani, Lorenza Santangelo, la madre del boss, si lamentava che la nipote stava crescendo e lui non l'aveva mai vista. Le difficoltà di un uomo perennemente in fuga, sono testimoniate dalle discussioni familiari. «Devi dire a tuo fratello che ha una figlia che a dicembre ha compiuto 11 anni e che è arrivato il momento che qualcosa pure a lei la scriva, perché adesso la ragazzina inizia a fare domande sul padre e lui non può continuare a ignorarla come ha sempre fatto, dimenticandosi anche del compleanno della figlia».
Il fratello tentava di trovare scuse alle mancanze di Matteo: «Si vede che nel posto in cui si trova non può scrivere, non può mandare nulla». Del resto era lui stesso a difendere le sue scelte, in un'altra missiva, nella quale rivendicava per sé perfino il ruolo di difensore di una «giusta causa».
Nel frattempo la figlia Lorenza è cresciuta e non è stata mai riconosciuta ufficialmente dal padre. «Quanto vorrei l’affetto di una persona e purtroppo questa persona non è presente al mio fianco e non sarà mai presente per colpa del destino…», aveva scritto su Facebook qualche anno fa. Oggi del padre non vuol saperne.
Tutte le donne di Matteo Messina Denaro
Quando Matteo Messina Denaro iniziò la sua lunga latitanza, nel gennaio del 1993, liquidò la sua fidanzata di allora, Sonia, con un messaggio: «Non voglio nemmeno pensare di coinvolgerti in questo labirinto da cui non so come uscirò per il semplice fatto che non so come e quando ci sono entrato. Non pensare più a me, non ne vale la pena». Nei mesi successivi, il boss intrecciò una relazione stabile con Franca Maria Alagna, la donna che il 17 dicembre 1995 diede alla luce la figlia Lorenza, che porta il cognome della madre e il nome della nonna paterna. Dopo la nascita, la compagna di Messina Denaro andò a vivere dalla suocera insieme alla neonata. Una volta diventata maggiorenne, sia Lorenza che la madre ottennero il «permesso» di trasferirsi lontano da Castelvetrano.
Il 14 luglio 2021 Messina Denaro è diventato nonno: Lorenza Alagna ha dato alla luce un bambino che non ha né il nome del nonno, né il cognome del padre naturale (ma quello della madre).
Franca Maria Alagna non è stata l'unica donna del boss. Tra le altre figure femminili importanti nella vita di Messina Denaro, c’è Andrea Hasleher, una giovane austriaca di cui si era innamorato. Tanto da ordinare l’omicidio del vicedirettore dell’hotel di Triscina dove lei lavorava d’estate, che non voleva vedere il boss in quell'albergo. Maria Mesi è invece quella che è stata più vicina al boss negli anni. «Sei la cosa più bella che ci sia», le scrisse Messina Denaro in un pizzino intercettato dagli investigatori. Oltre agli incontri sporadici (in un appartamento alla periferia di Palermo e in una villetta a Bagheria) con la Mesi il boss instaurò una corrispondenza epistolare che più volte è finita nelle mani degli investigatori.
Lettere d’amore in cui Maria annunciava regali come profumi o videogiochi, grande passione di Matteo Messina Denaro durante la lunga latitanza. «Sai, ho letto sulla rivista dei videogiochi che è uscita la cassetta di Donkey Kong 3 e non vedo l’ora che sia in commercio per comprartela. Quella di Secret Maya 2 ancora non è arrivata. Sei la cosa più bella che ci sia», era scritto in una missiva inviata dalla donna a Messina Denaro. Proprio questo legame con Matteo Messina Denaro portò Maria Mesi in carcere per favoreggiamento aggravato, era il 2000. E fu detenuta fino a febbraio dell’anno successivo (2001).
Fu seguendo gli spostamenti della donna che nel 1998 le forze dell’ordine arrivarono a un passo dalla cattura del boss. In quell'occasione scoprirono infatti un covo a Bagheria, in via Milwaukee 40. Quando gli agenti di polizia fecero irruzione, Messina Denaro era già scappato. Vennero trovati nell’abitazione un barattolo di Nutella, uno di caviale, un puzzle incompleto, una stecca di sigarette Merit.
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