
I carabinieri del Ros, dopo ore di ricerche, hanno individuato il covo del boss Matteo Messina Denaro, arrestato, ieri, alla clinica Maddalena di Palermo. È a Campobello di Mazara, paese del favoreggiatore Giovanni Luppino, finito in manette insieme al capomafia, e di Andrea Bonafede, sotto il cui falso nome si nascondeva il superlatitante. Le ricerche sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido, che ha partecipato alle operazioni. La perquisizione è durata tutta la notte.
Il covo si trova in via Cb31, in centro, a Campobello di Mazara. Dopo la perquisizione notturna, è stata presidiata dai carabinieri e poi alle 8,30, sono arrivati gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche di Messina che stanno passando al setaccio l’abitazione. Sul posto anche il capitano dei carabinieri della compagnia di Mazara del Vallo Domenico Testa. Messina Denaro viveva in una casa che negli ultimi mesi, dopo il trasferimento dei proprietari, è rimasta disabitata. Il boss l'ha usata durante l’ultimo periodo della sua latitanza. In quella abitazione, dice il generale Pasquale Angelosanto, comandante del Ros dei carabinieri, «Matteo Messina Denaro viveva stabilmente da un certo periodo di tempo, nel pieno centro del paese. Riteniamo che sia un’abitazione utilizzata con continuità». Campobello di Mazara è un centro di 11 mila abitanti in provincia di Trapani, a soli 8 chilometri da Castelvetrano, paese di origine di Messina Denaro e della sua famiglia. Si tratta di un paese «sotto la diretta influenza del boss di Castelvetrano», aggiunge il comandante Angelosanto».
L’individuazione del covo e la sua perquisizione sono tappe fondamentali nella ricostruzione della latitanza del capomafia. E non solo. Diversi pentiti hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Riina, documenti top secret che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio prima dell’arresto, fatti sparire perché la casa di via Bernini, a Palermo, a differenza di adesso, non venne perquisita subito.
Persone:
9 Commenti
Rox
17/01/2023 08:20
Ieri sera l'ex magistrato scarpinato in un programma TV diceva che loro sono soltanto le braccia le menti raffinate decidono ed organizzano tutto
Mario
17/01/2023 08:21
E se si troverà qualcosa di compromettente per le alte sfere verrà fatta sparire come è sparita l'agenda rossa di Borsellino
Giovanni
17/01/2023 08:23
Un elogio va alle forze dell'ordine ai magistrati che non hanno mai avuto un attimo di tregua fino ad arrivare all'arresto del latitante non merita tutto questo clamore va tenuto in carcere e li deve perire senza alcuna cura a spese della collettività e dello stato.
Basito
17/01/2023 09:00
Non troveranno nulla di rilevante perché ciò che doveva sparire è già stato fatto sparire prima dell’ “arresto”!!! Viveva nel centro del paese a 8 chilometri da Castelvetrano e nessuno per 30 anni se n’è accorto????
luigi
17/01/2023 09:02
E' brutto dire che non credo a nulla di quanto accaduto nei termini in cui è stato raccontato?
paolo
17/01/2023 09:44
tanto non troveranno nulla..ne libri ne altre fantasiose illusioni. a noi siciliani ora interessa un riinvestimento economico sociale e industriale per far si che il futuro della SICILIA sia fatta dalla rinascita,
Fiat 1300
17/01/2023 11:48
Possibile che nessuno sapesse?
Msrco
17/01/2023 13:17
Da lettore mi piacerebbe leggere la documentazione top secret, credo che ogni lettore vorrebbe sapere senza censura di nessun tipo 3o e più anni di malaffare.
antonino
22/01/2023 08:16
Mi associo completamente alle dichiarazioni del dott .Scarpinato quando asserisce che questi delinquenti come Matteo Messina Denaro non sono altro che il braccio armato di menti fine che governano all ombra i cosi detti colletti bianchi .Sono stato da sempre convinto