«Piera Maggio ha divulgato sui social e altrove particolari dati personali della nostra vita che nulla hanno a che fare con il rapimento di Denise. Non aveva il diritto di farlo. Da almeno un anno ricevo attacchi pesantissimi da lei. Attacchi che, a mio avviso, non fanno buona luce neppure a Denise. Nel suo libro ha scritto tante inesattezze e cose non vere che non servono alla ricerca di Denise». Lo ha detto Toni Pipitone, padre di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo il primo 1 settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni.
La bambina sparita è nata da una relazione tra Piera Maggio e Piero Pulizzi, ma questo si seppe soltanto dopo il sequestro. «Il signor Pipitone - sottolinea, però, il suo legale di parte civile, l’avvocato Luisa Calamia - rimane comunque legalmente a tutti gli effetti il padre di Denise. Non è stato, infatti, mai effettuato un disconoscimento di paternità».
«Piera - ha continuato Pipitone - ha, inoltre, rivelato a nostro figlio Kevin, quando aveva 23 anni, che è stato concepito a Palermo con inseminazione artificiale da donatore anonimo. E da quel momento è cambiato l’atteggiamento di mio figlio nei miei confronti. Che bisogno c’era di dirglielo? Anche se avevo qualche sospetto, ho saputo che Denise non era mia figlia solo dopo il sequestro. A me Piera aveva detto che anche lei era stata concepita a Palermo sempre con inseminazione artificiale quando io ero in Toscana per lavorare e mantenere la famiglia. Per me, però, Denise rimane sempre mia figlia. Fino alla sera prima della scomparsa eravamo nel letto insieme e lei mi diceva “papà ti voglio bene”. Per me è viva e prego ogni notte per lei».
Pipitone, che dal settembre 2004 ha sempre tenuto un profilo basso, con rare dichiarazioni, non riesce a trattenere le lacrime. E aggiunge: «Piera Maggio mi fa apparire sui social, dove nei commenti ricevo offese da persone che querelerò, come un padre snaturato che ha abbandonato i figli, non dava soldi e che si è disinteressato della vicenda di Denise. Ma non è così. Io ho sono andato a lavorare in Toscana proprio per non abbandonare i figli, per fare star bene la famiglia. Ho sempre seguito indagini e processo tramite il mio legale. E non avevo e non ho le risorse economiche per andare in giro per partecipare alle trasmissioni televisive. Ma adesso sono pronto anche ad un confronto pubblico con lei».
Pipitone parla anche del rapimento. «Che idea mi sono fatto sul sequestro Denise? Non so cosa dire. Io stavo impazzendo, non avevo nemici. Scoprire la verità è compito delle autorità, cui ripongo massima fiducia. Di Anna Corona, Piera mi diceva che era la sua migliore amica. Poi, diventò la sua principale nemica. Ma con questo non voglio assolutamente dire che loro abbia avuto un ruolo nel sequestro. Non lo so. Io non volevo frequentare i Corona, a differenza di Piera, perché a pelle non mi piacevano».
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