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Incendio nella zona dell'area archeologica di Segesta, il direttore: «Fumo alto, fiamme lontane»

Parco Archeologico di Segesta

Un vasto incendio è divampato nel tardo pomeriggio di ieri nelle campagne di Pispisa, nel territorio di Calatafimi-Segesta. Ettari di vegetazione distrutta dalle fiamme, spente soltanto nella serata dai vigili del fuoco e dal Corpo Forestale dei distaccamenti di Castellammare del Golfo e di Salemi con le squadre del Servizio antincendio boschivo regionale. Da lontano le fiamme sembravano potessero minacciare anche il Parco Archeologico di Segesta ma fortunatamente il rogo si è mantenuto lontano.

«Abbiamo osservato il fumo ma per fortuna l'incendio si è verificato lontano dal Parco», ha dichiarato il direttore Luigi Biondo che ieri sera si trovava in auto e stava tornando da Palermo. «Le fiamme erano lontane dall'area archeologica e non si è registrato alcun danno. C'era molto fumo, visibile da lontano e il rogo era circoscritto ad una zona vicina allo svincolo dell'autostrada».

Al momento nella zona adiacente al Parco non c'è alcun pericolo di possibili incendi di sterpaglie e di erba alta. «Quest'anno il Parco è stato pulito da noi, che abbiamo messo a disposizione alcuni fondi, e dalla Forestale che, grazie a risorse per circa 65mila euro, ha provveduto alla pulizia del bordo strada dallo svincolo autostradale fino al Parco. Anche le altre zone che dipendono da noi, come Salemi e Calatafimi, sono state sottoposte a pulizia».

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