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La morte di Gianni Genna a Marsala: dalla questura escludono l'omicidio, ma è giallo

Sul posto i genitori e il fratello del giovane per l'identificazione del corpo

È un giallo la morte di Gianni Genna, il giovane di 27 anni scomparso sabato sera a Marsala e ritrovato senza vita questa mattina dietro un vecchio casolare, in fondo a una stradina tra le contrade Digerbato e Ciavolotto.

Un mistero le cause del decesso, anche se al momento dalla questura escludono che si possa trattare di omicidio come invece in molti avevano ipotizzato all'inizio. Si pensava a un caso che rispecchiasse, un mese dopo, il terribile delitto di Nicoletta Indelicato, uccisa non troppo lontano da lì. Ma fino ad ora gli indizi portano ad escluderlo.

Il giovane avrebbe solo un taglietto alla testa che potrebbe essersi procurato cadendo. Ma ogni ipotesi è da verificare e sarà l'autopsia probabilmente a svelare i particolari sulla sua morte. Che ha comunque segnato ancora una volta Marsala, a breve distanza dall'omicidio di Nicoletta, anche lei prima scomparsa e poi ritrovata morta in una zona di campagna.

Gianni Genna, che faceva il marmista, era scomparso sabato sera dopo essere stato a mangiare una pizza, insieme ai suoi amici, in un locale di contrada Digerbato, a 500 metri dal luogo del ritrovamento. Chi era con lui ha raccontato di essere andato via e di avere lasciato il giovane da solo. Poi non si sa più nulla. Il corpo è stato ritrovato sotto un albero e aveva gli stessi indumenti che indossava al momento della scomparsa. Dunque non ci sarebbero segni che lascino pensare ad un delitto, come emerso dalle prime indagini da parte degli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore di Marsala, Giulia D'Alessandro.

A ritrovare il corpo è stata una squadra di vigili del fuoco, finanzieri e un volontario. Alcuni abitanti dicono che ieri la zona era stata ispezionata in precedenza, ma non era stato trovato nulla.

Scene strazianti sul luogo del ritrovamento. Il padre, il fratello del giovane, hanno gridato "bastardi, bastardi!". "Cosa ti hanno fatto? Cosa ti hanno fatto?", ha urlato disperata la madre dopo avere visto e riconosciuto il cadavere del figlio.

"Gianni era un ragazzo non violento, buono, ancora non sappiamo come sia morto", afferma l'avvocato della famiglia, Luigi Pipitone. Solo un piccolo problema con la giustizia quando nel 2007, dopo un inseguimento in auto, fu arrestato dai carabinieri di Petrosino perché aveva 30 grammi di marijuana.

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