Lingotti d'oro nella sua casa. Li hanno trovati i carabinieri nell'abitazione del "re" delle scommesse online Calogero Luppino, fermato oggi dai pm della dda di Palermo con l'accusa di associazione mafiosa.
Luppino avrebbe controllato il settore economico dei giochi e delle scommesse affidando alcune agenzie a esponenti mafiosi e avrebbe inoltre destinato parte dei guadagni delle sue attività imprenditoriali al sostentamento delle famiglie mafiose di Castelvetrano, di Campobello di Mazara e di Mazara del Vallo. Secondo gli inquirenti con la sua attività avrebbe finanziato Matteo Messina Denaro, una conclusione a cui i magistrati sono arrivati seguendo i flussi di denaro destinati al superlatitante. L'imprenditore è difeso dall'avvocato Antonio Ingroia.
Il blitz dei carabinieri di Trapani, della Compagnia di Mazara del Vallo e del Ros, ha portato all'arresto anche di altri due imprenditori: Salvatore Giorgi, zio di Luppino, anch’egli di Campobello di Mazara, e Francesco Catalanotto di Castelvetrano. Ai tre sono stati sequestrati beni per 5 milioni.
Dalle indagini è emerso che Luppino e Giorgi avrebbero gestito gli affari della mafia nel settore delle scommesse online occupandosi del sostentamento del boss detenuto Franco Luppino e del finanziamento dei vertici delle famiglie mafiose di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo e Castelvetrano.
Dalle intercettazioni, inoltre, è emerso che Luppino avrebbe avuto contatto con uno dei cognati di Matteo Messina Denaro.
INDAGATO PELLEGRINO. Nell'ambito dell'inchiesta, la dda di Palermo ha notificato un avviso di garanzia con invito a comparire al deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino. Il parlamentare è indagato di corruzione elettorale.
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