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Il giro di squillo, ora trema la «Trapani bene»

Professionisti e imprenditori dovranno essere interrogati e temono di essere scoperti dalle famiglie. Molti preferivano i trans

TRAPANI. La Trapani bene adesso trema. Dopo la retata antiprostituzione, che ha smascherato un giro di ragazze sudamericane e trans, in città e in provincia prosegue l’attività degli agenti della sezione di polizia giudiziaria del Corpo forestale, che dopo aver ascoltato squillo e transessuali ora puntano l’attenzione sui loro clienti. Facoltosi professionisti: avvocati ed imprenditori disposti a pagare fino a 500 e 600 euro per consumare un rapporto con una bella cubana di 23 anni.

Alcuni clienti sono già stati interrogati. Hanno risposto con imbarazzo – molti sono sposati – alle domande degli investigatori, che stanno mettendo a posto tutti i tasselli del giro di prostituzione che oltre al capoluogo ha coinvolto anche Marsala, Alcamo e Castellammare del Golfo. I clienti non rischiano niente sotto il profilo penale. Le prostitute sono tutte maggiorenni. Ma l’imbarazzo di varcare gli uffici della Forestale è forte. Soprattutto se devono parlare di rapporti intrattenuti con trans, quelli più richiesti come è emerso dall’indagine coordinata dal sostituto procuratore Andrea Tarondo.

Il business era da capogiro. Gli sfruttatori che secondo l’accusa avevano messo su un vasto giro di prostituzione a Trapani e in provincia in un mese riuscivano a guadagnare dai sette agli ottomila euro. A fare i conti in tasca al gruppo smantellato - agli arresti sono finiti quattro donne (in carcere) e tre uomini (ai domiciliari) - sono gli agenti del Corpo forestale coordinati dalla Procura di Trapani.

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