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Giro di squillo nella "Trapani bene", chiesto il giudizio immediato per sei indagati

Donna coinvolta nell'inchiesta con l'accusa di offrire a facoltosi clienti la giovane figlia

TRAPANI. Chiesto il giudizio immediato per Ana Maria Bermudez, Gaetano Lampasona, Giuseppa Valenti, Giuseppe Piacentino, Diana Pollina e Rosa Di Tanto, tutti accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo un’indagine della sezione di pg della Forestale - diretta dal sostituto procuratore Andrea Tarondo - , gli indagati (la Bermudez è accusata di aver fatto prostituire la figlia: «la cubana») avrebbero gestito un giro di squillo con donne sudamericane e trans.

Il procedimento trova origine da un’indagine condotta dalla Sezione di Pgiudiziaria della Forestale.

Le intercettazioni hanno evidenziato che gli incontri a luci rosse avvenivano in appartamenti, villette e alberghi di Trapani, Castellammare del Golfo e Marsala. Tra i clienti anche facoltosi e noti professionisti, pronti a scucire fino a seicento euro per un solo incontro hard.
Uomini e donne, al di sotto dei trent’anni, a disposizione della Trapani bene.

«La cubana» era la più gettonata, l’unica a tenere testa alla concorrenza, forte, dei trans. Ammaliava. Il suo cliente più affezionato era un noto avvocato del capoluogo. La mamma l’accompagnava nello studio del legale e l’aspettava in auto. G. C.

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