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Settimana della memoria ad Erice, autorità e studenti a confronto per dire no alla mafia

Ha preso il via stamattina, nell’aula magna del polo universitario di Trapani, il programma delle iniziative “Non ti scordar di me”, organizzate dal Comune di Erice e dal coordinamento dell’associazione Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie in occasione del 38° anniversario della strage di Pizzolungo nel corso della quale, il 2 aprile del 1985, furono uccisi Barbara Rizzo e i suoi figli, i gemellini Salvatore e Giuseppe Asta.

Due relatori di prim’ordine hanno fornito interessanti contributi nel corso del convegno dal titolo “L’art. 2 della Costituzione e la strage: il diritto a chiedere la verità il dovere di rendere giustizia”: il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione nazionale antimafia, che si è soffermato con un intervento appassionato sull’esigenza di una concreta lotta alla mafia che parta dallo Stato, ed il procuratore della Repubblica, Gabriele Paci che, tra i tanti temi trattati, ha ricordato quanto sia fondamentale giungere ad una verità sulla Strage di Pizzolungo. Argomenti che hanno attirato l’attenzione degli studenti universitari e degli istituti di istruzione di secondo grado che hanno partecipato all’incontro, e che hanno scaturito un vivace ed interessante dibattito. Il presidente del polo universitario di Trapani, Giorgio Scichilone, e il sindaco di Erice, Daniela Toscano, hanno aperto i lavori portando i saluti istituzionali degli enti. A moderare il convegno è stato il giornalista Rino Giacalone, portavoce di Articolo 21 in Sicilia.

«È stata una mattinata molto proficua ed importante che ha aperto nel migliore dei modi la manifestazione 'Non ti scordar di me' – commenta il sindaco Daniela Toscano –. Sono stati sviscerati argomenti di grande importanza che si prestano a riflessioni e considerazioni, nel solco di due parole, verità e giustizia, che a maggior ragione oggi, dopo i recenti fatti di cronaca che hanno interessato il nostro territorio, sono sempre più obiettivi che la società civile e onesta intende perseguire con forza e determinazione. Ritengo che sia arrivato il tempo della verità e della giustizia e vogliamo che sia fatta chiarezza, qualcosa che riguarda non soltanto noi siciliani, ma l’Italia intera».
«Ringrazio il senatore Morra ed il dottor Paci per aver accettato l’invito e per aver fornito contributi di tale spessore – aggiunge Toscano -, e sono felice che gli studenti abbiano accolto con interesse gli argomenti trattati. 'Non ti scordar di me', che il Comune di Erice organizza insieme a Libera dal 2008, prosegue con ulteriori eventi che sono finalizzati non soltanto a mantenere la memoria, ma anche a creare impegno sociale attorno a questi temi». «Squarciare il velo che copre i segreti trapanesi - ha detto Assunta Aiello, vice presidente del consiglio comunale di Erice - attraverso anche una riorganizzazione del ricordo».

La Costituzione italiana, giunta al 75° compleanno, come strumento principale nella lotta alle mafie, è stato il tema conducente del confronto tra il procuratore Paci e il senatore Morra. «Sentirci tutti noi maggiormente Stato - ha sottolineato Morra», mentre il procuratore Paci ha evidenziato come «la mafia sia riuscita a inquinare tutti gli articoli della Costituzione. Ai giovani presenti è stato ricordato come la Costituzione italiana resta attuale sul punto dei «diritti inalienabili e dei doveri inderogabili».
Sulla strage di Pizzolungo del 2 Aprile 1985, il procuratore Paci è stato determinato nell'inquadrarla all'interno di una strategia di Cosa nostra di attacco allo Stato: «Anni quelli, come ancora di più quelli successivi, durante i quali Cosa nostra ha condotto una campagna di morte e anche diffamatoria per allontanare i suoi avversari». Oggi, il contrasto alle mafie, si sono ritrovati concordi Paci e Morra «deve muoversi sapendo contrastare l'indifferenza, impedire i depistaggi, smascherare le delegittimazioni, quelle di ieri e quelle di oggi». «La mafia non è finita con l'arresto di Matteo Messina Denaro - ha detto il presidente della commissione antimafia Morra -, potrà finire quando verrà condotto un vero focus sui fatturati dell'economia mafiosa e quindi verranno azzerate le casseforti dei network delle mafie. Ma c'è inoltre necessità di fare piena luce su tutti quei favoreggiatori appartenenti alle professioni nobili e alle massonerie che hanno avuto ruoli nei circuiti mafiosi. L'impegno non può essere solo giudiziario ma anche sociale».

Durante l’incontro è stato messo in cantiere un progetto per la prossima edizione del “Non ti scordar di me 2024”. Per questo è stata accolta la proposta arrivata dai partecipanti al dibattito e rivolta agli studenti della facoltà di Giurisprudenza, di allestire il "processo" sulla strage di Pizzolungo. Sono infatti molte le verità rimaste nascoste e, per questo, è stato richiesto agli studenti di lavorare ad un contributo per arrivare a quelle conoscenze che non è stato ancora possibile ottenere. Per la strage di Pizzolungo sono stati celebrati undici processi, solo un ultimo troncone non è diventato definitivo. «La proposta lanciata - spiega il giornalista Rino Giacalone - è quella di far ripartire una istruttoria senza tenere conto degli esiti di questi processi. Gli studenti avranno a disposizione tutti gli atti processuali, dovranno studiarli e approfondirli, tentare di unire tutti quei punti rimasti non uniti e arrivare a celebrare un processo, culmine delle iniziative per il prossimo anno". Proposta condivisa dal procuratore Paci e dal senatore Morra, ma soprattutto dai vertici e dai docenti dell'Università presenti all'incontro. «C'è una verità che continua a camminare per le vie di questa città - conclude Giacalone -. Il lavoro di approfondimento sugli atti processuali che riguardano non solo la strage del 2 aprile 1985, ma anche il forte inquinamento del tessuto sociale da parte di mafia e massoneria, vuole puntare ad acciuffare questa verità, a far scoprire che in questa città l'indifferenza e l'omertà non possono ancora oltre avere diritto di cittadinanza».

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