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L’ex insegnante della figlia di Messina Denaro: “Una ragazza studiosa, attenta in classe“

«Ho avuto il dono, e ancora oggi lo reputo tale, di incontrare nella mia carriera di docente Lorenza Alagna. Non sapevo che fosse la figlia di Matteo Messina Denaro proprio perché non porta il cognome del padre ma quello della madre, Franca Alagna. Non ho mai rilasciato dichiarazioni false su di lei, anzi la ricordo come una ragazza studiosa, attenta in classe, ben educata, forte e determinata». Lo dice Fabiana «Bia» Cusumano, insegnante liceale di Italiano e Latino.
«Ho ribadito più volte - continua l’insegnante - quello che lei stessa una volta mi disse: ‘per voi può essere uno stragista, un criminale, un super boss, per me resta mio padrè. Ho letto dentro queste parole tutto il dolore di una giovane ragazza divisa tra la consapevolezza di essere figlia di un boss e l’amore inevitabile e imprescindibile per un genitore, chiunque esso sia, anche un mafioso. Non ho mai screditato Lorenza, come non l’ho fatto mai con nessuno dei mei alunni. In classe lei è stata amata, rispettata, valorizzata come tutti gli altri miei studenti».
«Su questa vicenda so bene che forze più grandi di Lorenza si muovono e si agitano. Se così non fosse non si spiegherebbero i trenta anni di latitanza. Se ognuno avesse fatto il proprio dovere, non ci sarebbero stati tutti questi morti ammazzati che oggi pesano sulle nostre coscienze. Insegno da 15 anni e in classe ho parlato sempre di mafia e legalità, del coraggio di dire la verità, di non girare lo sguardo altrove», ha concluso.

Oggi pomeriggio, intanto,  a Campobello di Mazara si è svolta un'assemblea cittadina per dire no alla mafia presso l’ex chiesa dell’Addolorata.  «La mafia fa schifo, questo è il volto vero e più bello del paese», ha detto il sindaco Giuseppe Castiglione. L’iniziativa è nata su iniziativa di Rosetta Renda poi rimbalzata con un tam tam continuo sui social. «Oggi siamo stati liberati da un peso enorme d’addosso - ha detto il primo cittadino - ora tocca a noi dimostrare che Campobello è una città sana». «Quella che oggi vediamo qui è una città unita, qui ci sono i campobellesi onesti», ha detto l’imprenditore Salvatore Bascio. Vicino al sindaco anche Salvatore Catalano, fratello di Agostino, agente di scorta morto nella strage di via D’Amelio. Il sindaco ha ribadito che «quello fatto vedere dalle tv non è il volto della maggioranza dei campobellesi, gente onesta e laboriosa».

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