Con il rito delle Scinnute iniziate, venerdì 16 febbraio, la città di Trapani si prepara alla processione dei Misteri. Il rito delle Scinnute risale attorno al 1600, e nonostante il passare dei secoli ha mantenuto un certo fascino nei fedeli che vedono crescere l'attesa verso i riti della Settimana Santa che culminano con la processione dei Sacri Gruppi. Le scinnute si svolgono nei sei venerdì di quaresima nella chiesa del Purgatorio. Il termine Scinnuta proviene da «scendere» il gruppo. Le ultime tre scinnute sono previste per domani, lunedì 18 marzo: Madre Pietà dei Massari – Eredi Facchini di Piano San Rocco, mercoledì 20 marzo: Madre Pietà del Popolo – Ceto dei fruttivendoli e venerdì 22 marzo: Gesù nell’urna – Ceto dei Pastai, Maria Santissima Addolorata – Ceto degli Autisti, Albergatori, Baristi Camerieri, Cuochi, Dolcieri, Tassisti.
Uno dei momenti davvero emozionanti che precedono la processione dei Misteri è sicuramente la vestizione dei sacri gruppi. Consiste nel vestire la vara con un velluto nero riportante lo stemma della propria maestranza, che ricopre così la struttura lignea sulla quale poggia. Si tratta della cosiddetta «manta» che dal 1950 è introdotta ad allestire i Misteri. I gruppi scultorei rappresentanti scene della Passione di Cristo poi vengono addobbate con i fiori. E qui scatta l'orgoglio di ugni Ceto per rendere ancora più splendido il proprio Mistero. Ogni gruppo ha composizioni diverse, ma tutti uguali per bellezza e magnificenza. È sicuramente l'atto che poi precede la processione vera e propria e mentre questo avviene la chiesa del Purgatorio che accoglie tutto l'anno i sacri gruppi, si anima di fedeli, curiosi, turisti che si fermano a pregare, ad ammirare o a fotografare i Misteri e i rappresentati dei Ceti. In questi momenti si può percepire la profonda devozione di ogni trapanese presente.
Tra le tante manifestazioni e riti della settimana santa, che esprimono tradizione e devozione di ciascuna comunità, quelle che si svolge a Trapani ha una caratteristica davvero particolare. La processione dei Misteri, evento centrale dei riti del trapanese, è la più lunga manifestazione religiosa d’Italia, e una delle più antiche. Come da rito il comandante della stazione dei carabinieri di Trapani batte tre volte sul portone della chiesa Anime Sante del Purgatorio dando ufficialmente il via all’imponente processione. E da questa chiesa iniziano ad uscire i gruppi scultorei rappresentanti scene della Passione di Cristo portati a spalla dal primo pomeriggio del venerdì santo e fino alle 14 di sabato vigilia di Pasqua. A fare da cornice la caratteristica annacata dei portatori dei Misteri le ciaccule, che scandiscono inizio e fine dell'annacata, e poi la musica e il coro del Mistero del popolo.
La musica, eseguita da bande musicali secondo un preciso repertorio tra cui sono comprese marce funebri e canti della tradizione popolare (noti come lamenti) accompagna il lento intercedere delle vare portate a spalla dai rappresentanti delle maestranze locali. Un’interminabile processione durante la quale devoti portatori e fedeli seguono, in religioso silenzio e commozione, il lento passo dei gruppi scultorei. La manifestazione si può far risalire al ‘600 e si ripete ormai immutata da secoli. Nella notte, le luci delle vare illuminano le vie del centro storico e rischiarano i volti scolpiti nel legno di personaggi che esprimono sofferenza e dolore.
Nella foto un momento della processione del Venerdì Santo
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