
La storia di Maria Cristina Gallo, l’insegnante di Mazara del Vallo, sta facendo il giro d’Italia. Un ritardo di 8 mesi per ottenere l’esito dell’esame istologico, che ha messo a rischio la vita di una donna che oggi lotta con tutte le sue forze per sconfiggere un tumore al quarto stadio. Una vicenda che ha acceso non solo i riflettori della stampa, ma ha fatto infuriare anche i vertici della sanità, che hanno saputo troppo tardi di quasi 3 mila referti mancati. Dal manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, che ha avviato una indagine interna per appurare eventuali responsabilità, all’assessorato regionale alla Salute che ha deciso di inviare gli ispettori.
La vicenda dell’insegnante di 56 anni è venuta alla luce dopo una interrogazione parlamentare dell’onorevole Giorgio Mulè, discussa col sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Mulè, che è originario proprio di Mazara, ha portato la sua solidarietà alla signora che ogni mercoledì mattina raggiunge Palermo per salire sull’aereo per Milano, dove l’attende la seduta di chemioterapia all’Istituto nazionale dei tumori, dove è a metà del suo percorso: ne ha fatte già 15 e altre 15 la attendono entro giugno. Il vicepresidente della Camera che ha chiesto scusa alla paziente ha detto: «Schifani e Faraoni mi hanno assicurato che quanto avvenuto all’Asp di Trapani non dovrà ripetersi». Intanto, ancora 200 pazienti sono in attesa del referto.
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