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Il rogo a Pantelleria, il sindaco: «L'omertà è complice di questi disastri»

L'incendio che ha flagellato Pantelleria

«I due incendi che hanno colpito Pantelleria nella costa orientale l’altro ieri (17 agosto) hanno messo di nuovo a dura prova l’isola, che ancora sta cercando di curare le ferite del 2016. Un incendio, quello, ricordiamolo, ancora senza colpevoli. E anche stavolta la ferita è inflitta al territorio, alla popolazione, agli ospiti, senza alcun rispetto dell’isola, dell’ambiente, delle vite». Lo afferma il sindaco Vincenzo Campo. E aggiunge: «Bisogna ripartire dalla coltivazione e la cura della terra, come facevano i nostri padri e nonni, perché una terra curata è più difficilmente attaccabile. E ogni atto che deturpa questa terra, discariche abusive, sversamenti, incendi, deve insegnarci che bisogna denunciare. L’omertà è complice di questi disastri e ne chiama altri e una comunità che tiene al proprio territorio e alla salvaguardia dei propri figli, non lo deve permettere».

«Grazie all’impegno impagabile di tanti, cominciando dal lavoro infaticabile dei Vigili del Fuoco che hanno impiegato tutti gli uomini e i mezzi a disposizione, compresi quelli aeroportuali, per un giorno e mezzo senza risparmiarsi, rimanendo fino a tutto ieri a vigilare e tenere sotto controllo gli ultimi focolai. Ricordiamo che i Vigili del Fuoco si sono dichiarati sempre disponibili, fin dall’aprile scorso, a stipulare con il Parco Nazionale convenzioni per destinare risorse specificamente alla lotta agli incendi boschivi e per la tutela del territorio del Parco», afferma “Questa esperienza, così come quelle che abbiamo dovuto affrontare in questi tre anni, la pandemia, la tromba d’aria, le alluvioni e ora un altro brutto incendio, ci devono insegnare non solo a resistere e reagire, ma ad amare e rispettare la terra su cui viviamo», osserva il sindaco.

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