MAZARA. Il ricavo complessivo si aggira intorno a 40 milioni di euro, oltre il 60% dei ricavi dei pescherecci di Mazara. I calcoli li fanno i marittimi, gli armatori e i commercianti e sono calcoli semplici e approssimativi ma dentro vi sono delle verità incontestabili. "Inutile pescare qualità di pesci che danno poco reddito o non ne danno - spiega Luigi Giacalone, marittimo di 42 anni, sposato con figli, che è a bordo dei pescherecci quando di anni ne aveva 18. Triglie, merluzzi, polipi, etc. - dice - hanno un buon mercato ma bisognerebbe pescarne in quantità industriale, invece con il gambero rosso la storia è diversa. Per noi è l'oro del mare".
Ed è questo crostaceo che ancora tiene in piedi la marineria. Quella dei pescherecci di grosso tonnellaggio è diventata ormai una pesca 'monospecifica', come dicono gli esperti, orientata, cioè, solo sulla cattura di questo crostaceo, anzi, di 'Sua Maestà', il gambero rosso, piatto ricercato, prelibato e consumato in tanti modi. Ovviamente, anche crudo. E' una specie cosmopolita, che vive in tante aree marine del mondo. Anche se sembra essere presente in abbondanza nell'oceano Atlantico occidentale e nel Mediterraneo. Viene pescato in fondali fangosi tra i 300 e gli 800 metri. La marineria che si è specializzata in questo tipo di pesca è, appunto, quella di Mazara del Vallo.
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