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Alcamo, le accuse a Papania: «Pagò il boss per procurare voti al suo candidato all'Ars»

All’autista l’ex senatore intercettato diceva di non andare spesso nel bar di Francesco Coppola in via Veneto perché quello era il suo quartier generale

Antonino Papania, 65 anni, di Alcamo ex senatore del Pd è accusato nell’inchiesta «Irene» della Dda diretta da Maurizio de Lucia di scambio elettorale politico mafioso. Secondo gli investigatori insieme a Pasquale Perricone ex vicesindaco di Alcamo e intermediario, avrebbe accettato la promessa da parte di Giosuè Di Gregorio, ritenuto esponente della famiglia mafiosa, di procurare voti a Angelo Rocca, coordinatore provinciale del movimento politico Via, fondato da Papania, candidato alle elezioni regionali del 2022. Rocca non raggiunse comunque lo scranno all'Ars.

In cambio Papania, secondo l’accusa, avrebbe pagato Di Gregorio, circa 3 mila euro. All’autista l’ex senatore intercettato diceva di non andare spesso nel bar di Francesco Coppola in via Veneto perché quello era il suo quartier generale. Qui Coppola incontrava Di Gregorio che arrivava da Trapani. Il rischio era che i giovani agenti del commissariato di Alcamo -è scritto nell’ordinanza - che avevano sostituito quelli più anziani andati in pensione potessero immediatamente redigere una relazione di servizio. Dalla seconda metà di agosto e fino alle elezioni del 25 settembre del 2022 sono stati monitorati numerosi incontri tra Di Gregorio e Perricone.

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