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Il blitz antimafia di Salemi, i timori del palermitano Anzalone: «Mi seguono, cercano Matteo»

Intercettato dai carabinieri mentre parla con gli imprenditori Palmeri, dice di avere riconosciuto un carabiniere del gruppo del capitano Ultimo

Tra gli indagati finiti in carcere, nell'ambito dell'operazione antimafia fra Salemi e Palermo, c’è anche Bartolomeo Anzalone, 60 anni, di Palermo. Anzalone è uno che conosce bene la zona del Belice, è stato vicino ad uno dei fedelissimi di Matteo Messina Denaro, il brillante uomo d’affari Domenico Scimonelli, nato a Locarno ma vissuto a Partanna, che adesso si trova in carcere. Anzalone segue passo passo la trattativa per l’acquisizione dei punti vendita Coop ed accompagna i fratelli Palmeri, anche loro di Palermo.

Anzalone è un personaggio, dicono gli investigatori, inserito a pieno titolo in contesti mafiosi, «tanto da essere fermamente convinto che le forze di polizia lo considerassero in grado di condurle fino a Matteo Messina Denaro». Siamo nel 2020 e il boss di Castelvetrano è ancora latitante, a Campobello di Mazara. È il 19 ottobre del 2020, Anzalone si trova con i fratelli Palmeri, Leonardo e Francesco Paolo. A loro svela il timore di essere nel mirino del «gruppo Ultimo», dal nome dell’ufficiale dei carabinieri che aveva consentito la cattura di Riina. E che attraverso lui vogliono arrivare a Matteo Messina Denaro.

«Quello con i capelli bianchi brizzolati... - dice Anzalone - lui è uno di Ultimo. Quello che all’epoca ha arrestato a Totò, uno di questi vedi che è lui. Secondo me lo sai picchì mi stannu 'ncapu? Perché lo cercano... stanno dietro a tuo fratello per questo... a loro non gliene frega una m... a quello hai capito? Cercano, cercano, sono convinti che tramite noi li portiamo».

Alcuni minuti dopo arriva la conferma che si discuteva di un latitante importante. Anzalone: «Questo lo sai a chi appartiene al gruppo di Ultimo quelli che cercano i latitanti». Leonardo Palmeri: «Cercano qualche latitante importante... solo quello è». Anzalone: «Vogliono arrivare e ti stanno addosso quando vedi a qualcuno per portaglielo la». Da Leonardo Palmeri viene definito «il ministro degli Esteri». Ed è Anzalone che proprio per i rapporti con Scimonelli viene incaricato per la trattativa di un terreno a Castelvetrano dove il gruppo vuole realizzare uno dei punti vendita Coop. Leonardo Palmeri parlando con un interlocutore ribadiva che «i ministri degli Esteri quando si muovono per sapere in quale paese devono andare e in quale paese non devono andare».

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