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Le mani della mafia su supermercati ed energia rinnovabile, 11 arresti fra Palermo e Trapani: colpo alla cosca di Salemi NOMI VIDEO

Uno dei personaggi chiave dell’inchiesta è Salvatore Angelo, capomafia già condannato per associazione mafiosa: per anni avrebbe gestito gli investimenti di Matteo Messina Denaro

Sei persone in carcere, 5 ai domiciliari e ancora altre 12 persone destinatarie di informazioni di garanzia. È il bilancio di una operazione portata a termine stamane (16 aprile) nelle province di Trapani, Palermo, Como e Rimini dai militari del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Trapani, assieme ai colleghi di Palermo e personale dell’Arma competente nelle diverse zone.

Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Palermo nei confronti complessivamente di 23 persone, indagate, a vario titolo, assieme in concorso fra loro, dei reati di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d’asta, trasferimento fraudolento di valori, ricettazione e autoriciclaggio.

Nell’indagine sono finiti personaggi storici della mafia di Salemi, fedeli alleati del boss Matteo Messina Denaro, accusati di aver ripulito milioni di euro e di aver stretto una solida alleanza con le ‘ndrine calabresi.

Uno dei personaggi chiave dell’inchiesta è Salvatore Angelo, capomafia di Salemi, detto cagnulazzu, già condannato per associazione mafiosa, imprenditore che, secondo gli inquirenti, per anni, avrebbe gestito gli investimenti di Matteo Messina Denaro nelle energie rinnovabili.

Scarcerato nel 2019, è tornato in affari potendo contare sulla collaborazione del figlio Andrea. I due, grazie alle loro capacità di reclutare professionisti del settore e di penetrare abusivamente nei sistemi informatici delle banche, avevano messo insieme un gruppo criminale in grado di riciclare enormi somme di denaro delle cosche palermitane. L’organizzazione avrebbe anche cercato di acquisire, reinvestendo denaro sporco, 12 punti vendita della Coop Sicilia (ma l’affare è poi sfumato); di riciclare lire fuori corso per conto della ‘ndrangheta e di ripulire il denaro di Calogero John Luppino, il re delle scommesse clandestine online, altro fedelissimo dell’ex latitante.

Poi c'è la turbativa d’asta della gara, indetta dalla società di pubblico servizio che gestisce la rete e l’erogazione dell’energia elettrica sull’isola di Favignana, per la realizzazione di quattro linee di distribuzione in media tensione e due cabine di trasformazione di media/bassa tensione, in modo da far risultare vincitrice una società di due imprenditori mazaresi.

In questo contesto sono stati acquisiti gravi indizi relativamente al pagamento di somme di denaro da parte di due imprenditori di Campobello di Mazara per essere incaricati del trasporto del carburante necessario per il funzionamento della centrale termoelettrica di Favignana.

I nomi degli indagati

Ecco gli indagati dell'operazione dei carabinieri di Trapani e Palermo. Sei sono in carcere, 5 ai domiciliari, 12 quelli raggiunti da avviso di garanzia. Indagati: Filippo Giuseppe Accardi (Favignana); Salvatore Angelo, Andrea Amgelo (Salemi); Bartolomeo Anzalone (Palermo); Giovanni Onofrio Beltrallo (Campobello di Mazara); Natale Beltrallo (Mazara del Vallo); Elisabetta Bonsignore (Palermo); Giuseppe Burrafato (Palermo); Benitez Baltasar Fernandez (Malaga Spagna); Oliviero Filisetti (Nembro Bergamo); Salvatore Greco (Termini Imerese); Antonino Vincenzo Lo Piccolo (Carini); Salvatore Lotà (Palermo); Bartolomeo Marino (Mazara del Vallo); Salvatore Marsalone (Palermo); Simone Martorana (Busto Arsizio); Michele Micalizzi (Palermo); Michele Mondino (Palermo); Leonardo Palmeri (Palermo); Antonino Putaggio (Mazara del Vallo); Antonino Semilia (Palermo).

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