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La morte del giornalista marsalese presidente di ReCommon, il pm indaga per istigazione al suicidio

Si tratta di un’ipotesi tecnica, necessaria per effettuare le analisi su pc, telefono e video e per disporre l’autopsia

Sarà l’analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza dell’Atm, di tutti i supporti informatici acquisiti e l’esito dell’autopsia e degli esami tossicologici a fare luce sulla morte di Tancredi Tarantino, il giornalista d’inchiesta e presidente di ReCommon di 46 anni, originario di Marsala, travolto da un treno sui binari della linea M2 della metropolitana il giorno di Pasquetta a Milano.

Il pm milanese Roberta Amadeo, di turno quel giorno, ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti. Si tratta di una iscrizione tecnica per fare accertamenti per capire se si sia trattato di un suicidio, ipotesi a cui la famiglia di Tancredi non crede.

Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo investigativo dei Carabinieri i quali stanno convocando le persone informate sui fatti, come colleghi parenti e amici del giornalista impegnato in varie parti del mondo sul fronte dell’anticorruzione.

La procura ha disposto gli esami autoptico e tossicologico che si svolgeranno nei prossimi giorni. Gli investigatori, inoltre, dovranno analizzare il pc e il cellulare, oltre che i video di Atm, di Tarantino.

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