Si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia, che si è svolto in videoconferenza, Massimo Gentile, l’architetto che ha prestato l’identità al boss Matteo Messina Denaro e per conto suo ha comprato una moto, arrestato due giorni fa per associazione mafiosa.
Il professionista, originario di Campobello di Mazara, vive ora in provincia di Monza e prima dell'arresto gestiva appalti e opere finanziate col Pnrr per il Comune di Limbiate.
Ieri (28 marzo) era rimasto in silenzio anche Cosimo Leone, arrestato per lo stesso reato insieme a Gentile. Tecnico radiologo all’ospedale di Mazara del Vallo, avrebbe aiutato il capomafia malato a effettuare una Tac e gli avrebbe fatto avere un cellulare durante il ricovero.
Si è invece detto innocente Leonardo Gulotta, terzo arrestato, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Ha messo a disposizione dell’ex latitante la sua utenza cellulare.
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