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Legami fra mafia e politica a Trapani, nuove condanne in Cassazione per i figli del boss ergastolano Vincenzo Virga

Per l'operazione Scrigno confermata dalla Suprema Corte la sentenza di appello pronunciata nel settembre 2022 dalla prima sezione penale della corte d’Appello di Palermo

La sede della Corte di Cassazione

Confermata dalla Cassazione, sezione sesta penale, la sentenza di appello pronunciata nel settembre 2022 dalla prima sezione penale della corte d’Appello di Palermo. Il processo riguardava il troncone dell’operazione antimafia Scrigno, relativo agli imputati giudicati col rito abbreviato.

In appello la sentenza rese più pesanti le condanne rispetto al primo grado di giudizio. La Cassazione ha confermato sostanzialmente le decisioni della giudice Adriana Piras, che presiedeva la corte di Palermo. Rigettati così i ricorsi degli imputati: Franco e Pietro Virga e Nino D’Aguanno. I figli del capo mafia già all’ergastolo Vincenzo Virga, sono stati condannati in via definitiva: Franco a 16 anni e 8 mesi, Pietro a 19 anni e 4 mesi; Nino D’Aguanno dovrà scontare 3 anni e 4 mesi.

Dichiarati inammissibili i ricorsi presentati dagli imputati Francesco Paolo Peralta (8 anni e 4 mesi), Francesco Salvatore Russo (1 anno e 6 mesi), Pietro Cusenza (8 anni e 4 mesi), Vincenzo Ferrara (3 anni e 4 mesi), Giuseppe Piccione (8 anni).

Col rito abbreviato in appello erano stati condannati anche Carmelo Salerno (12 anni), Michele Martines ( 13 anni e 4 mesi), Francesco Orlando ( 12 anni e 8 mesi), Jacob Stelica ( un anno), Mario Letizia (8 anni e 4 mesi), Leonardo Russo (3 anni), Michele Alcamo (3 anni).

L’inchiesta Scrigno è stata il risultato di una approfondita indagine del Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Trapani, coordinata dalla Dda di Palermo, che nel marzo 2019 ha visto l’arresto di diversi personaggi appartenenti alla cosca mafiosa di Trapani. Alcuni degli imputati avevano scelto il rito ordinario. Per questi imputati, giudicati dal Tribunale di Trapani (collegio presieduto dalla giudice Troja), con sentenza del 12 aprile 2023, il prossimo 28 maggio a Palermo si aprirà il processo di appello.

L’operazione dei carabinieri provocò una sorta di terremoto politico in tutto il Trapanese. L’inchiesta Scrigno ricompose attraverso intercettazioni e indagini mirate un quadro di relazioni molto fitto tra la mafia e la politica in provincia, che trovavano un interessato punto di incontro negli appuntamenti elettorali. «A Trapani tra il 2017 e il 2018 c’è stato un “patto sinallagmatico” tra mafia e politica, da una parte le prestazioni, dall’altra i corrispettivi». Così descrissero nella requisitoria, il periodo, i pm De Leo e Bettiol.

Scrigno vide l’arresto di diversi personaggi appartenenti alla cosca mafiosa di Trapani, come i fratelli Francesco e Pietro Virga, l’ex consigliere comunale Franco Orlando, Nino Buzzitta. I fratelli Virga dalle risultanze investigative avevano preso in mano il mandamento mafioso di Trapani dopo l’arresto del padre Vincenzo, detenuto al 41 bis presso la casa circondariale di Milano Opera.

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