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Il fratello di Marisa Leo: «La figlia non sa ancora che la mamma è stata uccisa, le abbiamo detto che è fuori per lavoro»

«Mia sorella - dice Mauro - si illudeva, ma nelle ultime settimane deve avere capito che la cosa non andava. Quello era sempre il papà della bimba. E si presentava sempre col sorriso»

Marisa Leo

«Alla piccola ho detto che la mamma è fuori per lavoro. Una bugia, non vedrà mai più mia sorella». Lo dice al Corriere della Sera Mauro Leo, unico fratello di Marisa, uccisa mercoledì sera a fucilate dal suo ex compagno Angelo Reina.

«Io mi considero già padre e madre della mia nipotina. Non ho trovato le parole per dirle cos’è successo. È stato già faticoso trovarle per i miei genitori. Mia madre, 68 anni. Mio padre, 80. Entrambi col cuore a pezzi, incapaci di reagire, inebetiti dalla violenza che si è abbattuta su di noi», dice Mauro Leo.

Per il fratello della vittima, stamattina in questura a Trapani, «il copione di queste tragedie è sempre lo stesso. I giornali scrivono sempre lo stesso pezzo. E noi tutti non avvertiamo la gravità del pericolo. C’è quasi sempre un uomo che non si rassegna a vedere la “sua” donna indipendente. Incapace di capire che quando cessa l’amore, si possono avere rapporti civili e ognuno può decidere la propria strada, la propria vita. E c’è sempre una donna convinta che a lei non possa accadere quanto legge sui giornali. Sì, eravamo arrivati alle denunce. Ritirate perché mia sorella ha sempre sperato di mantenere quei rapporti civili. “Per fare crescere bene la nostra bimba”, diceva».

Poi la fine del rapporto e quel barlume di speranza nel tentare di ricucire i rapporti perché c’era la bambina nel mezzo. Mauro Leo dice: «Mia sorella si illudeva, ma nelle ultime settimane deve avere capito che la cosa non andava. Certo, le dicevamo di stare in guardia. Ma quello era sempre il papà della bimba. E peraltro si presentava sempre col sorriso. Anche davanti a me che, come Marisa, speravo, mi illudevo, senza potere immaginare cosa gli macinava in testa...».

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