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Il monte Bonifato brucia ancora, la riserva di Alcamo devastata: Canadair in azione

Nel tardo pomeriggio la situazione è peggiorata e si stanno incontrando difficolta enormi ad operare da terra per via del bosco molto fitto

Su monte Bonifato ad Alcamo si continua a lavorare per avere ragione delle fiamme che stanno divorando la eiserva. Sul posto da stamattina, erano in azione un elicottero Falco 3, due canadair e un elicottero dell'aeronautica militare. Nel tardo pomeriggio la situazione è peggiorata e si stanno incontrando difficolta enormi ad operare da terra per via del bosco molto fitto, e si sta intervenendo con tre elicotteri (Falco 1, 2 e 9) mentre stanno per avvicendarsi 5 Canadair.

La situazione dunque è in evoluzione e non sono bastati i numerosi lanci di acqua soprattutto nelle zone più impervie e dove non si può intervenire il fronte del fuoco infatti si è notevolmente allargato anche in zone dove l'uomo non può materialmente intervenire.

A terra ci sono oltre una trentina gli uomini della forestale con cinque veicolari, altrettante autobotti, cinque ispettori ed ancora numerose squadre di vigili del fuoco di diversi distaccamenti, volontari della protezione civile e la croce rossa di Alcamo che sta rifornendo di acqua potabile chi da stamane all'alba lavora incessantemente per spegnere l'incendio scoppiato ieri pomeriggio alle 18 in una zona poco fuori la riserva di Monte Bonifato.

Ad ora sono andati in fumo oltre una decina di ettari, tra bosco, macchia mediterranea e sterpaglie. Osservato speciale l'agriturismo di Fastughera circondato dalle fiamme. Sul posto diverse squadre di operai della forestale e vigili del fuoco, stanno tendando di evitare che le fiamme possano provocare altri danni più grossi.

Gli uomini impegnati sul campo stanno veramente lottando con un incendio che non vuole sentire ragione. Ci sono focolai che pur spenti sono ripresi con più vigore di prima. Su alcune zone dove era iniziata una prima bonifica si è dovuti ritornare a spegnere le fiamme. La situazione é molto delicata e preoccupante. In molti hanno ancora davanti agli occhi il terribile rogo del 29 settembre del 2012 quando il monte alcamese bruciò per due giorni e la natura venne devastata irreparabilmente.

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