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Trapani, uccise il compagno al culmine di una lite: condannata a 21 anni

Vanda Grignani, l'imputata

Uccise il compagno, al culmine di una violenta lite. La Corte di Assise di Trapani ha condannato 21 anni a Vanda Grignani, 37 anni, riconosciuta colpevole dell’omicidio del compagno, Cristian Favara, 45 anni. Il delitto risale alla fine di ottobre 2021. Cristian Favara, era agli arresti “domiciliari” ma aveva il permesso di andare a lavorare nel ristorante della madre. Alle undici di sera, però, doveva far rientro nella sua abitazione di via Avellone, alle spalle della Cattedrale San Lorenzo. La tragedia nella notte nella notte tra il 30 e 31 ottobre del 2021, nella casa della coppia.

Un ritardo di quindici minuti scatenò una violenta lite tra i due culminata con l'uccisione dell'uom. Il pm Eleonora Sciorella ha contestato alla donna il reato di omicidio, commesso, scrive il pm, sotto l’alterazione cagionata dall’assunzione di sostanze stupefacenti.
 E' stato un processo veloce quello tenutosi innanzi la Corte di Assise di Trapani presieduta dal giudice Enzo Agate.

La Grignani, detenuta, difesa dall’avv. Agostino Scaringi, ha partecipato al dibattimento, ha reso dichiarazioni sostenendo di aver agito per legittima difesa. Tesi che però non ha trovato riscontro. I genitori di Favara, parte offesa costituita nel processo sono stati rappresentati dall’avv. Giuseppe De Luca.

Per loro la Corte di Assise ha disposto per ciascuno una provvisionale di 40 mila euro. 
Fu un delitto annunciato dalla stessa Grignani sulla sua pagina social quella sera di fine ottobre 2021. Vanda Grignani in un paio di post si sfogava pubblicamente per quel legame diventato difficile, rendendo noto il proprio malessere nei confronti del convivente, Cristian Favara al quale da qualche tempo era legata. Favara, pregiudicato, al momento della morte era sottoposto a una misura cautelare per una condanna per omicidio colposo. Vanda Grignani attese il rientro a casa di Favara, e dopo una lite lo accoltellò, uccidendolo. I due lavoravano in un locale gestito dalla madre dell’uomo e vivevano in un appartamento nel centro storico di Trapani. Tra i due da tempo covava una forte crisi sfociata nell’omicidio, quando al culmine di una feroce lite, Favara fu raggiunto al petto da una coltellata mortale, inferta dalla donna, e non per difesa ha sostenuto il pm, ricostruzione condivisa adesso dai giudici. Cristian Favara morirà sul colpo.

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