Sarebbe stato un black-out elettrico a causare l’incidente accaduto all’Eurofighter dell’Aeronautica che si è schiantato a pochi chilometri da Birgi lo scorso 13 dicembre. Lo ipotizzano i familiari del pilota morto nell’incidente, Fabio Altruda, nell’esposto presentato alla procura di Trapani dal loro legale, l’avvocato Fabio Sammartano. I magistrati trapanesi indagano a carico di ignoti per disastro aereo e omicidio colposo. Sulla vicenda però ci sono anche altri due accertamenti: quello dell’Aeronautica Militare e quello della Procura militare di Napoli su una eventuale ipotesi di distruzione di bene militare. L’Aeronautica, da parte sua, assicura «massima trasparenza, collaborazione e piena fiducia nella magistratura».
Altruda tornava dall’aeroporto militare di Istrana, che si trova in provincia di Treviso, assieme ad un altro Eurofighter che lo precedeva. Era partito da Trapani Birgi alle 9, sempre volando in coppia, «per dirigersi verso Istrana nell’ambito di una missione operativa (non esercitazione) finalizzata a scortare un velivolo militare statunitense. I due militari - ricostruisce l’esposto - all’esito di quella missione avevano pranzato e anche riposato a Istrana, riprendendo il volo di ritorno alle ore 16.50 circa per rientrare a Trapani, comunicando in costante contatto radio tra loro, e così regolarmente fino al momento della sciagura».
Il volo di ritorno, precisa l’Aeronautica, non sarebbe stato parte della missione operativa, ma era un’attività addestrativa. Il capitano aveva iniziato le manovre di atterraggio e fatto scendere i carrelli, quando un black-out elettrico, secondo i familiari, l'avrebbe fatto precipitare. Una ipotesi che i genitori della vittima - che non credono né all’esplosione in volo del velivolo, né al cosiddetto disorientamento spaziale dell’ufficiale ed anzi sostengono che «la causa del disastro aereo sia da imputare esclusivamente al sopraggiungere di un’importante avaria al velivolo verosimilmente dovuta ad una cattiva o omessa manutenzione del mezzo» - vogliono approfondire.
Le scatole nere, custodite dall’Aeronautica, dovrebbero essere analizzate la prossima settimana in Inghilterra nel centro in cui i caccia vengono costruiti. I familiari del pilota auspicano che «le analisi vengano affidate ad enti terzi anche in relazione al potenziale (ma non astratto) conflitto d’interesse tra le esigenze dell’amministrazione militare e le esigenze investigative dell’autorità giudiziaria, queste ultime sempre volte all’accertamento della verità di quanto accaduto ma nel rispetto dei diritti delle persone danneggiate dal reato secondo i fondamentali principi costituzionali». Per scongiurare, insistono i familiari del capitano, «l'eventuale indebita conservazione delle informazioni raccolte ad esclusivo interesse e vantaggio della politica di sicurezza militare della forza armata».
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