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Donna violentata a Trapani, l'appello alle comunità per accoglierla dopo le dimissioni dall'ospedale

Si trova ricoverata ancora presso l'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, H.N., la donna ucraina di 44 anni, senza fissa dimora, vittima la notte del 24 novembre scorso di una brutale violenza sessuale e aggressione fisica, consumatasi presso le Mura di Tramontana di Trapani. L'aggressore, F. P. A. 37 anni pregiudicato di Trapani, invece, è rinchiuso nel carcere Pietro Cerulli, accusato di violenza sessuale, aggressione e lesioni gravi.

Stamani l'avvocato Fabio Sammartano, nominato legale della donna, ha scritto a Enti pubblici, privati ed Ecclesiastici della città di Trapani, “rappresentando la necessità di rinvenire un alloggio – anche temporaneo – al momento della 'non imminente' dimissione dal locale Nosocomio ove la malcapitata tuttora si trova ricoverata, atteso che trattasi di persona straniera senza alcuna dimora e priva di familiari nel territorio nazionale. Anticipatamente ringrazio per l’auspicabile interessamento socio-assistenziale”.

La donna era a Trapani perchè fuggita dalla guerra. I suoi due figli sono rimasti in Ucraina a combattere l'invasore russo. Lei ha deciso di tornare in Sicilia dov'era stata dieci anni per qualche mese. Non aveva rapporti con la comunità di profughi che si trovano in città. Viveva di espedienti fra i senza fissa dimora del capoluogo, ma sempre con grande dignità nella zona della stazione. Pare non era la prima volta che il suo violentatore la provocava. Poi giovedì notte la brutale aggressione e la violenza.

Il 37enne interrogato non ha confessato, ribadendo che si trovava lontano dal luogo dell'aggressione alla donna, ma alcuni dettagli lo hanno inchiodato e quindi portato in carcere. F.P.A. ha precedenti per furto e spaccio di droga ma soprattutto è già destinatario di un divieto di avvicinamento all'ex moglie.

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